Terminal Tco festeggiati i 15 anni
LIVORNO – Quindici anni vissuti in vario modo: con grandi successi ma anche, di recente, abbastanza pericolosamente. Quando la crisi delle piastrelle è sembrata irreversibile per la forte concorrenza cinese e dell’est Mediterraneo, è sembrato crollare il mondo.
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Se n’è parlato lunedì sera al ristorante del Granduca, per festeggiare i tre lustri di storia del Terminal Calata Orlando (Tco) e nello stesso tempo l’uscita definitiva dalla società di uno dei soci fondatori, Luciano Politi. E per il Tco hanno parlato sia il presidente Marco Dalli sia il direttore Federico Barbera. Alla cena hanno partecipato un selezionato gruppo di autorità ed amici: Roberto Piccini presidente della Port Authority, il presidente della Cilp Enzo Raugei (che è anche socia dello stesso Tco), il presidente di Spedimar Roberto Alberti e operatori, cronisti, amministratori.
Il Tco – è stato detto – sta faticosamente uscendo dalle secche della crisi ed ha ricominciato a lavorare in particolare con le materie prime che servono alle costruzioni edili. In effetti si vedono di nuovo i mucchi di materiali in banchina. Sul futuro, tutto è ancora da definire: sembra tramontata, almeno a breve termine, l’ipotesi di trasferimento sul molo Italia, perché gli ingenti investimenti richiesti dall’operazione ad oggi non hanno priorità nei programmi. Conseguentemente slitterebbe anche il progetto della Port Authority di utilizzare i due/tre accosti della calata Orlando per le navi da crociera, per le quali rimane invece attuale – salvo ulteriori ripensamenti – la destinazione della banchina ad Alto Fondale dove erano gli accosti dedicati alla Dole; che con il suo prossimo trasferimento al “Livorno Reefer” del canale industriale non ne avrebbe più bisogno.
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