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Formazione un seminario con Agelp

LIVORNO – La crisi economica – dice una nota dell’Autorità Portuale labronica – la si affronta non solo puntando su un incremento dei traffici o su una zonizzazione migliore dello scalo, ma anche con l’attivazione di corsi di formazione ad alto livello professionale, in grado di consentire ai lavoratori di inserirsi meglio nel mercato del lavoro.

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Si inserisce all’interno di questa cornice logica il seminario svoltosi a Palazzo Rosciano sulle “Competenze e lo sviluppo innovativo nel lavoro temporaneo portuale”. Vi hanno preso parte, oltre ai vertici dell’Autorità Portuale, diversi rappresentanti delle principali imprese autorizzate a svolgere le operazioni portuali, il Centro studi aziendali di Livorno (Csa), e l’Agelp, l’agenzia che ai sensi dell’art. 17 della legge 84/94 eroga prestazioni di lavoro temporaneo su chiamata.

Nel corso dell’incontro sono state tirate le fila di una stagione, quella del 2010-2011, che si è chiusa con 13 corsi all’attivo, 43 lavoratori impegnati nella formazione, e una spesa complessiva di 90 mila 500 euro, di cui poco più di 70 mila messi a disposizione dal Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua nel terziario (il fondo For.te). Il progetto è stato cofinanziato per i restanti 20 mila euro dalla stessa Agenzia di lavoro portuale. Un percorso simile (con la possibilità di cofinanziamento da parte di Agelp e For.te) verrà avviato anche per il 2012.

Ma se nel presente la formazione rappresenta una delle leve fondamentali da usare per rispondere sempre meglio alle esigenze delle aziende, per Giacomo Marchesini (presidente dell’Agelp) le sfide da vincere per il futuro sono due: garantire la possibilità dell’avviamento per il cosiddetto lungo periodo (oggi in Italia, a differenza che nei porti del Northern Range, è più facile che i lavoratori temporanei vengano chiamati per un singolo turno) e riuscire ad incentivare o fidelizzare le imprese con l’offerta di manodopera temporanea ad un costo ribassato rispetto alla tariffa applicata dall’Autorità Portuale. Un obiettivo – ha sottolineato Marchesini – raggiungibile solo nel caso in cui l’Agelp riesca a raggiungere il break-even, ridistribuendo così a favore delle imprese la parte del guadagno eccedente la soglia di pareggio.

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Pubblicato il
19 Ottobre 2011

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