Usciranno in quel rapporto tutti i piani d’investimento di competenza del MIT – In pole position gli scali del sistema “core” UE
Abbiamo chiesto a Nereo Marcucci, presidente di Confetra e tra i 15 “saggi” che hanno operato sul documento di governance per la riforma portuale, una sua analisi sullo stato dell’arte della riforma stessa. Ecco la sua nota.
ROMA – Il silenzio del nuovo ministro delle Infrastrutture e Trasporti è solo apparente. Per Lui parlano in modo chiaro ed esplicito il “programma delle infrastrutture strategiche” allegato al documento di economia e finanza 2015.
L’allegato prevede che in settembre sia presentato un DPP, documento pluriennale di pianificazione, del quale vengono ben definiti sia il perimetro che i paletti.
Sarà uno strumento per “rendere coerenti tutti i piani di investimento per opere pubbliche di competenza del MIT”. In vista della definizione del DPP “saranno valutate le opere portuali e logistiche necessarie al perseguimento delle strategie che saranno definite per ogni sistema portuale incluso nelle reti TEN” sulla base “dello stato di avanzamento e della possibilità di prevalente finanziamento con capitale privato”.
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