Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Tanti timori di tempi lunghi per la riforma della Riforma

Zeno D’Agostino

ROMA – La palla è al consiglio dei ministri della prossima settimana – data indicata, il 15 settembre – per gli annunciati “correttivi” alla Riforma dei porti. Ed è inutile sottolineare come tutto il mondo della logistica italiano – ma non solo – sia in attesa di conoscere che cosa sarà “corretto” e in che modo. Ma c’è già all’orizzonte il problema dei tempi. Ovvero: quanto tempo occorrerà perché gli eventuali decreti (ne sono attesi più d’uno) diventino operativi al cento per cento? L’iter nazionale di legge prevede che i decreti debbano poi passare dalle Camere, dove ci sono i gruppi d’opposizione – ma non solo – che hanno preannunciato battaglia. E anche all’interno della stessa maggioranza le posizioni del ministro Delrio non sempre coincidono con quelle di Debora Serracchiani, che oltre ad essere presidente di Regione è anche potente vicesegretario nazionale del Pd.

[hidepost]

Da Assoporti, dove il neo-presidente D’Agostino cerca di dare linee d’azione comune ai “sistemi” che tendono invece ad andare ciascuno per conto proprio, traspare un certo nervosismo. Dissimulato, perché Assoporti è rientrata (dalla finestra…) nelle stanze dei bottoni del MIT dopo esserne stata formalmente esclusa dalla porta. Anche Confetra, che non si è mai nascosta nel proprio appoggio alle linee di governo di Delrio, rileva che allungare i tempi per avere una riforma pienamente operativa e altrettanto pienamente definitiva non fa bene a nessuna modalità del trasporto. Su tutto incombe poi lo scontro in Confitarma, che pur non riguardando la Riforma ha incidenza sugli atteggiamenti del MIT verso i sistemi portuali.

Ci aspettano in sostanza giorni di dibattiti dove fatalmente sarà la politica, e non la struttura più o meno tecnica che la Riforma ha tentato di dare al sistema nazionale, a dare e determinare i targets.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
9 Settembre 2017
Ultima modifica
15 Settembre 2017 - ora: 12:21

Potrebbe interessarti

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora