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Paparella sostenibilità e Smart Ports

Silvia Paparella

Dottoressa Paparella, il vostro impegno è stato fondamentale affinché la riforma portuale ed il Ministero dell’Ambiente recepissero una serie di richieste per le bonifiche sulle coste e nei porti. Ritiene che siamo giunti all’optimum o ha dei suggerimenti per ulteriori interventi migliorativi?

Partiamo dal presupposto che le coste e soprattutto i porti sono un sistema estremamente complesso su cui insistono enormi pressioni di carattere antropico, industriale, sociale, commerciale, culturale. La dimensione degli impatti è variabile ed in relazione con molteplici fattori: la dimensione del porto, le sue caratteristiche funzionali (porto passeggeri, porto industriale, petrolifero, multifunzionale, etc) e con i volumi dei diversi traffici.

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Altrettanto rilevante a tale riguardo è la collocazione del singolo scalo marittimo rispetto al territorio circostante, ovvero se esso si colloca in prossimità di aree urbanizzate o di aree aventi valenza naturale o ambientale. È importante quindi sottolineare come il Piano strategico nazionale della portualità e della logistica PSNPL affermi in modo esplicito che al processo di sviluppo logistico e al crescente uso del mare come via di comunicazione e trasporto più sostenibile rispetto al trasporto terreste, si accompagni inevitabilmente la tutela dell’ambiente delle aree portuali nonché la minimizzazione dell’impatto ambientale delle infrastrutture sul territorio circostante e la riduzione dei consumi energetici legata alle attività portuali. Verso questo orientamento di sviluppo normativo si inseriscono sia nuove attività che buone pratiche, sempre più numerose nel nostro Paese e in Europa, nonché investimenti per l’utilizzo di nuove tecnologie “smart” più sostenibili. Per tale ragione, abbiamo deciso di dedicare l’apertura di Coast, il 19 Settembre (ore 9.30), al tema degli Smart Port. L’occasione sarà poi perfetta per assegnare il primo Smart Port Award al porto più sostenibile d’Italia ovvero a…. venite per scoprirlo!

Nel corso delle ultime edizioni di RemTech il tema Coast sembra sempre più interessare anche le istituzioni del territorio. Ci saranno ulteriori coinvolgimenti, in particolare delle Regioni e delle Province, anche secondo le istanze emerse in Coast?

Il coinvolgimento di imprese da una parte, istituzioni dall’altra, ma anche delle università, del mondo della ricerca e dei professionisti è il cuore pulsante della manifestazione ed è alla base di un confronto permanentemente costruttivo, propositivo e proattivo. Il prestigioso team di lavoro di Coast rappresenta alcuni dei più importanti player del settore, sia pubblici che privati, tra i quali, Snpa, Ispra, Cnr, Ismar, OGS, Aiom, Oice, CNG, AGI, naturalmente le Autorità di Sistema Portuale, le associazioni Assoporti e Assomarinas, le Regioni, le Università, il gruppo dei giovani ricercatori GNRAC. Da quest’anno inoltre, in stretta sinergia con il Sistema Nazionale Snpa, abbiamo attivato quattro tavoli di confronto permanenti misti ovvero per metà pubblici e per metà privati che il 20 settembre al pomeriggio si riuniranno per la prima volta con l’obiettivo di individuare le principali criticità e soprattutto le opportunità più strategiche per i segmenti tematici di riferimento. Uno di questi tavoli, il primo, è proprio dedicato ai temi delle bonifiche e dei sedimenti.

Ritiene che nel corso di questi ultimi anni, grazie anche al segmento Coast, ci sia stato un avanzamento tecnologico importante che testimoni la cresciuta consapevolezza al tema delle bonifiche ambientali?

Mi fa piacere pensare che il segmento Coast abbia notevolmente potenziato il confronto tra le parti e al contempo abbia favorito la condivisione della conoscenza anche e soprattutto per quanto riguarda nuovi strumenti di misura, rilevamento, monitoraggio nonché strumenti previsionali basati sulla modellistica e tecnologie innovative di dragaggio dei porti e ripascimento delle spiagge. L’acquisizione e l’impiego di una tecnologia innovativa, pronta per essere lanciata sul mercato, richiede in ogni caso un tempo di “assorbimento” da parte del mercato stesso seppure, per alcune di queste, mi riferisco ad esempio ai temi che riguardano il dragaggio, i tempi siano certamente maturi. A Ferrara, la colta esposizione di strumenti, la condivisione di progetti e la presentazione di casi eccellenti, portati ai tavoli direttamente dalle aziende, dalle autorità oppure maturati nell’ambito di progetti di ricerca, dimostrano in maniera molto chiara che l’Italia è un Paese ricco di innovazioni e di tecnologie pronte entrare nel mercato!

Dottoressa Silvia Paparella Project Manager RemTech

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Pubblicato il
19 Settembre 2018

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