Un programma europeo per tutte le isole minori
PORTOFERRAIO – Sono isole minori, ma non solo per la ridotta superficie e la scarsa popolazione: sono minori anche nell’interessamento dei grandi programmi nazionali ed europei. Ma da Portoferraio adesso parte una “Carta del Mediterraneo” con la quale si chiede formalmente, a nome di tutti i gruppi politici, di considerare le realtà insulari minori “area vasta ed omogenea meritevole di sviluppo”.
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L’ANCIM, l’associazione delle isole minori italiane, si è fatta portavoce dell’esigenza verso Bruxelles dopo aver rilevato che le piccole e piccolissime isole italiane soffrono con i loro abitanti per uno sviluppo ridotto, qualche volta in regresso per le conseguenze della crisi mondiale. Economie fragili, basate su un turismo che spesso non è supportato o anzi contrastato da carenze di comunicazioni marittime e di servizi sociali, richiedono necessariamente un programma a largo respiro, “a più alta intensità di aiuto”, come è stato detto a Portoferraio dal consigliere dell’ANCIM e sindaco isolano Mario Ferrari. La definizione di “area vasta ed omogenea di sviluppo” potrebbe aiutare a creare un assetto nuovo e più rispondente alle richieste dei territori e dei loro cittadini.
“L’accordo – è stato sottolineato – servirà per elaborare un documento unico di programmazione delle isole del Mediterraneo e ad individuare i primi progetti comuni da candidare a finanziamenti regionali, nazionali ed europei”.
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