Sui vivi i morti e i marinai

LIVORNO – È una storia lunga di secoli, quella della condizione di troppo frequente abbandono dei marittimi. Tanto che uno dei saggi dell’antica Grecia, certo Platone, sosteneva che ci sono tre generi di uomini: i vivi, i morti e quelli che vanno per mare.

Da allora sembra sia davvero cambiato poco nel mondo. E malgrado le tante tutele ufficiali della professione, accade spesso che navi messe improvvisamente in disarmo, o sequestrate, o in attesa di permessi dal Psc, abbandonino di fatto equipaggi in porti lontani da quelli d’armamento, senza nemmeno la panatica, un telefono, un’assistenza sanitaria.

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