Gli armatori chiedono: subito via tasse portuali

ROMA – Immediato avvio di una chiara e puntuale azione anche per vie diplomatiche nei confronti di tutti i paesi che stanno adottando misure che danneggiano l’industria, il turismo e l’occupazione italiana; contemporaneamente adozione di misure di contenimento dei danni all’economia che consentano di difendere i volumi di traffico nei nostri porti: fra queste misure spiccano la sospensione della cosiddetta sassa di ancoraggio e dell’eventuale sovrattassa per le merci in coperta, tributi che vengono pagati in ragione della stazza della nave e non in rapporto al carico trasportato. Inoltre una moratoria sulla tassa imbarco e sbarco sulle merci e i canoni di concessione. Per quanto riguarda i passeggeri via mare, è indispensabile che ci sia un’unica regia, che fissi inequivocabilmente che i controlli debbano avvenire nel porto di partenza, non in quello di arrivo, e stabilire un ‘protocollo’ unitario a livello istituzionale.

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