ROMA – “Ora che abbiamo anche il Ministero del Mare che cosa si aspetta ad attivare un piano di protezione delle coste e di monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico sui nostri mari?”.
Lo chiede Luigi Merlo, presidente nazionale di Federlogistica-Conftrasporto, che afferma: “Non si contano più le segnalazioni che come la nostra Federazione ha fatto anche negli ultimi mesi per mettere in evidenza ciò che gli studi ci dicono, ovvero che con il grande caldo di quest’anno si sarebbero verificati gli eventi che si sono manifestati oggi”.
“Non risulta sia stato attivato un piano, eppure quella climatica è un’emergenza prioritaria: gli episodi sono destinati a ripetersi e in maniera sempre più violenta – prosegue Merlo – Migliaia di attività sulla costa rischiano di scomparire, le attività di navigazione e portuali saranno più complesse, mentre stanno già cambiando le condizioni di lavoro in sicurezza”.
“È necessario attivare immediatamente un piano straordinario che tenga conto di tutti i fattori, a partire da sistemi di previsione più sofisticati e puntuali. Negli enti di ricerca e in alcune università esistono già analisi e competenze che consentirebbero di agire con tempestività. Rassegnarsi a contare i danni o a proclamare lo stato di calamità non può essere una scelta politica”, conclude il presidente di Federlogistica”.