Amarcord: la Patricia e il “sor Aldo”

Gianluigi Aponte

LIVORNO – C’è una piccola storia personale nella grande storia mondiale di Gianluigi Aponte e della sua MSC: una storia del tempo che fu, ma già legata a Livorno.

All’inizio degli anni ’80 ebbi la sciagurata idea di entrare a far parte di un gruppo di giornalisti che, dopo abbondanti bevute di rum in quel di Cuba, proposero di discendere in gommone il fiume Nilo, dalle sorgenti fino alla capitale del Sudan, Kartum.

Idea sciagurata perché erano in corso guerriglie tribali sia in Uganda che in Sudan e comunque si trattava di centinaia di chilometri in un fiume non navigabile per rapide e altro.

Mi nominarono capo della spedizione e io, sciagurato, abboccai.

Finì poi in farsa perché una volta sul posto gli altri, vista la realtà, disertano e rimasi pressoché solo con mio figlio Marco. Rotolammo giù in gommone per le rapide Stanley che segnano la nascita del Nilo, spaccando tutto: e finì così.

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