Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Più donne, ma non abbastanza

MILANO – In occasione della “Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza”, che si è celebrata sabato scorso, il Gruppo Fortitude, realtà 100% made in Italy con un fatturato superiore ai 13 milioni di euro e più di 140 collaboratori, e SheTech, organizzazione no profit che si impegna a colmare il gender gap nel settore delle STEM, hanno rinnovato il loro impegno per favorire le presenze femminili nell’ambito di riferimento e fanno una fotografia dello stato dell’arte.

Per quanto riguarda Fortitude, in generale il numero di addetti femminili che sono arrivati nel corso del 2022 è triplicato rispetto all’anno precedente, passando dal 10% al 30% del totale. Anche facendo riferimento ai ruoli più tecnici, siamo passati dal 2% al 15%.

“Il gender gap rimane un problema importante, in particolare per il nostro settore e ormai da qualche anno ci stiamo impegnando tanto, anche grazie alla collaborazione con SheTech, per portare un vero cambiamento”, dichiara Leo Pillon, ceo del gruppo Fortitude. Anche dal punto di vista tecnico, la maggior parte delle nuove assunzioni riguarda profili specializzati in grafica e design e non solo in informatica, come User Experience Designer e Interaction Designer. I profili femminili più “ingegneristici”, come back-end developer o software Engineer, rimangono davvero pochi.”

“Anche quest’anno insieme a Fortitude abbiamo lavorato e lavoreremo attraverso due modalità fondamentali per colmare il divario di genere nel settore digitale e tech: l’empowerment, attraverso incontri ispirazionali con role model, e la formazione, tramite i bootcamp di coding che permettono a sempre più persone di avvicinarsi al mondo della tecnologia in modo pratico e concreto”, conclude Chiara Brughera, managing director di SheTec.

Secondo il “Gender Gap Report 2022” del World Economic Forum, su 146 Stati mappati, l’Italia ha mantenuto il 63° posto, come lo scorso anno, per l’indice composito di “Gender Gap”. C’è dunque ancora molto da fare secondo gli analisti.

Pubblicato il
15 Febbraio 2023

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio