Dal Marina Cala de’ Medici a sud di Livorno ci scrive Rodolfo Franchini, skipper di una imbarcazione che definisce di passaggio tra costa toscana e Corsica. Protesta, telegraficamente, per le nuove regole varate dal ministero dei trasporti per i monopattini.
L’anno scorso ho dotato la mia barca, un Doufur di 14 metri circa, di due monopattini elettrici per potermi muovere in modo ecologico e rapido nei marina dove attracco. Specialmente, senza burocrazia, come era stato concesso. Adesso mi si chiedono assicurazione, targa, casco: poi seguiranno verosimilmente tagliandi e altre gabelle. Siamo davvero un insieme di cretini da spennare?
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Lei non è l’ultimo a lamentarsi del cambio di norme e della “stretta”, invero pesante, sui monopattini elettrici. Il problema è nato perché questi mezzi sono diventati, per un uso scriteriato molto diffuso non solo tra i giovanissimi, pericolosi per l’incolumità di chi li usa e di chi li incrocia. Le cronache giornaliere nelle città ma anche nei paesi riportano di incidenti anche mortali, di mezzi parcheggiati dove capita (e dove ingombrano) di acrobazie, trasporto di oggetti ingombranti e anche di utilizzo con…passeggeri, come nella foto che riportiamo. La libertà di ogni cittadino è legittimo e va difesa finché non diventa lesiva verso gli altri.