CAPRAIA ISOLA – Gli allevamenti ittici in acque marine aperte stanno crescendo nei numero e di qualità anche nel Mediterraneo: e le coste italiane, in particolare ad ovest si prestano particolarmente sia per la consistenza delle correnti, sia per la protezione offerta da insenature e isole. È il caso dell’isola toscana di Capraia, dove da anni ormai è in atto un allevamento con ben otto vasche in acque libere, che producono annualmente tonnellate di branzini e di orate di buona qualità. L’allevamento in vasche situate in corrente infatti evita il ricorso ad antibiotici e favorisce lo sviluppo muscolare dei pesci.
Sempre da Capraia si apprende che con il supporto dei contributi regionali e nazionali è in corso un’ulteriore, ambizioso tentativo: l’allevamento, sempre in vasche con corrente, anche di dentici. Si tratta di un pesce predatore di qualità (e costo) elevato, difficile fino ad oggi da far sviluppare in ambienti ristretti. L’esperimento è sviluppato dalla cooperativa locale, avviata ormai da tempo dal compianto pescatore-biologo Enzo Romano e soci, e portata avanti anche oggi dai soci con il figlio di Enzo Giorgio.