TORINO – La produzione europea di batterie per veicoli elettrici – riferisce “News Motori” in un suo rapporto – potrebbe essere la chiave per una riduzione significativa delle emissioni di CO2. Secondo un recente studio di Transport & Environment, spostare la produzione di batterie in Europa dal predominio cinese può ridurre le emissioni di anidride carbonica fino al 62%, sfruttando l’energia rinnovabile crescente nel mix energetico dell’Unione Europea.
L’analisi evidenzia che, con l’attuale mix energetico europeo, le emissioni potrebbero essere ridotte del 37%. Tuttavia, con una maggiore integrazione delle fonti rinnovabili nei processi produttivi, la riduzione potrebbe raggiungere il 62%. Ciò trasforma la produzione di batterie in un elemento cruciale per il raggiungimento degli obiettivi climatici europei. Inoltre, tra il 2024 e il 2030, l’Europa potrebbe risparmiare circa 133 Mt di CO2 grazie a queste iniziative.
Nonostante i progressi – continua il servizio – il settore delle batterie in Europa è ancora pieno di incertezze. Più della metà dei progetti per le batterie agli ioni di litio rischia di essere ritardato, ridimensionato o cancellato, con un miglioramento da un anno all’altro (dal 68% al 47%). Francia, Germania e Ungheria hanno mostrato progressi significativi, ma in Italia, la capacità produttiva ha subito una battuta d’arresto, evidenziando la necessità di un impegno più deciso da parte del governo per sostenere il settore. Il futuro del settore batterie in Europa appare promettente, ma richiede un impegno forte e costante. L’Europa ha il potenziale per diventare autosufficiente nella produzione di celle entro il 2026 e coprire una porzione significativa della domanda di componenti chiave come i catodi e il litio raffinato.
L’elemento chiave sarà il sostegno finanziario delle istituzioni per completare l’infrastruttura necessaria e garantire il successo a lungo termine.