Le Topolino sequestrate a Livorno

Nella foto: La Fiat Topolino elettrica.
Ha fatto il giro del mondo la notizia dei quadricicli della Fiat, battezzati nel richiamo storico-affettivo con il nome di Topolino, sequestrate nel porto di Livorno dall’autorità giudiziaria perché portavano un adesivo con la bandierina Italiana mentre erano in realtà costruite in Marocco.
Il lettore Gianni Salerno s’interroga su che fine abbiano fatto:
Devo ammettere che aspettavo con una certa curiosità di vedere nelle concessionarie Fiat le nuove Topolino elettriche, secondo le foto un po’ meno…bruttine delle gemelle Citroën Ami. Poi le hanno sequestrate a Livorno. Ma che fine hanno fatto?
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Pare che la vicenda non sia ancora conclusa, anche se il giudice delle indagini preliminari del tribunale livornese le ha dissequestrate, avendo i funzionari della Fiat tolto (dalle 150 /circa vetturette ) gli adesivi con la bandiera italiana. Però ci risulta che sia ancora in corso il procedimento penale, perché secondo la magistratura ci sarebbe stato, proprio per gli adesivi, un reato, quello di proporre il prodotto come italiano.
Si è aperta una questione di lana caprina che non sappiamo bene come potrà finire: perché di auto di marche sia italiane che europee costruite in realtà in Cina o India (o comunque fuori dall’Europa) il mercato è pieno. Di recente abbiamo letto di una maxi-multa a un altro marchio italiano, che assembla in Molise componenti cinesi. Sanzione ovviamente contestata e in corso di discussione: ma sul mercato delle auto ormai il luogo fisico di costruzione conta meno della realtà dell’origine dei componenti.
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