Marghera, investimenti da 50 milioni per impianti nel segno della decarbonizzazione
Siad produrrà impianti di frazionamento dell’aria

Rendering progettuale del nuovo stabilimento a Marghera
MARGHERA (Venezia). Un investimento da 50 milioni di euro per un nuovo stabilimento a Porto Marghera (Venezia). Lo annuncia il gruppo Siad, una fra le più importanti realtà della chimica italiana con un fatturato 2024 superiore al miliardo di euro, 70mila clienti e 2.400 dipendenti nel mondo: lo realizzerà Siad Macchine Impianti, l’azienda che guida il settore engineering del gruppo. La nuova struttura produttiva è destinato alla produzione di impianti di frazionamento dell’aria (Asu) di grandi dimensioni per i mercati internazionali: sarà ultimata il prossimo anno. Obiettivo: cogliere le opportunità offerte dalle strategie di decarbonizzazione e transizione energetica. Il nuovo sito produttivo consentirà al gruppo Siad – viene sottolineato – di «consolidare la sua posizione nell’ingegneria e costruzione dei grandi impianti di frazionamento dell’aria destinati alla produzione di azoto, ossigeno e argon, oltre agli impianti di media e piccola taglia sviluppati e costruiti già da molti anni».
L’azienda spiega che «gli impianti di taglia grande sono la “chiave” nelle tecnologie per l’abbattimento delle emissioni e nei processi dell’ “economia dell’idrogeno”». Come detto, la nuova struttura industriale sarà segnatamente destinata al lavoro di Siad Macchine Impianti: all’interno del gruppo, è il settore che si è specializzata nella progettazione e nella costruzione, su scala internazionale, «di soluzioni tecnologiche tra le quali:
- impianti di separazione aria (Asu),
- impianti di liquefazione di gas naturale (Gnl),
- compressori alternativi per gas di processo e aria (inclusi Api 618)
- compressori alternativi oil-free per il soffiaggio di bottiglie in rPet e Pla,
- impianti di cattura e liquefazione CO2,
- impianti di biogas upgrading,
- impianti di liquefazione biometano (Bio-Gnl)
- sistemi per la combustione.
La posizione strategica del nuovo stabilimento, essendo «collocato all’interno del Porto di Marghera e dotato di banchina con accesso al mare», permetterà a Siad di «essere più competitiva sui mercati internazionali grazie al fatto che sarà possibile caricare gli “Asu” direttamente su nave, rendendo la gestione logistica più efficiente». Oltre alle aree e ai fabbricati dedicati alla produzione, si prevede una palazzina servizi, parcheggi e viabilità di accesso.
Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Authority veneziana, sottolinea che questo investimento mostra come stia proseguendo l’onda positiva per Porto Marghera («attrae innovazione, sviluppo e lavoro»). «Grazie a questo investimento – afferma – Venezia si conferma scalo leader a livello nazionale nel trasporto marittimo dei “project cargo”, settore che utilizza il trasporto via mare per il 90% delle sue spedizioni». A ciò si aggiunga che l’investimento di Siad consentirà di «produrre in loco manufatti di grandi dimensioni, limitando così il trasporto via terra con una riduzione considerevole di congestione stradale e inquinamento».
Di Blasio mette in rilievi anche il fatto che «la collaborazione avviata fra l’Autorità di Sistema Portuale e il settore privato ha consentito di mettere a valore le due specificità di Porto Marghera: gli ampi spazi retroportuali e la vicinanza al mare, fattori che costituiscono un combinato disposto che attrae e continuerà ad attrarre investimenti connessi alla produzione manifatturiera ad alto e altissimo valore aggiunto». Per il presidente dell’istituzione portuale è la riprova che «il nostro ente dimostra, ancora una volta, di aver aperto le porte al mondo della produzione e di lavorare per costruire un porto nuovo che sa accompagnare le imprese a cogliere le opportunità offerte dall’istituzione della Zona Logistica Semplificata provvedendo, in tempi record, a rilasciare le necessarie autorizzazioni per dare il via ai lavori e rendere operativo lo stabilimento».
Bernardo Sestini, presidente e amministratore delegato del gruppo Siad, ribadisce che il progetto «dimostra la nostra fiducia nel sistema economico italiano ed europeo». Il nuovo sito – precisa – permetterà a Siad di giocare «un ruolo da protagonista nelle tecnologie legate alla decarbonizzazione». Proseguendo poi: «Il nuovo stabilimento necessiterà di lavoratori qualificati, un’opportunità preziosa anche per la crescita e la formazione di nuovi talenti. Il personale, attualmente già impegnato nella costruzione di “Asu” in provincia di Bergamo, vedrà il coinvolgimento in ulteriori progetti industriali del gruppo, sempre in area bergamasca».