Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti
LA REGIONE IN CERCA DI FUTURO

Piero Neri (Confindustria): adeguare il porto e reindustrializzare, è l’ora di puntarci davvero       

«Non è il libro dei sogni, finiamola con l’idea di una “Toscana a due velocità”»

L’imprenditorre marittimo-portuale Piero Neri alla testa del gruppo di famiglia

LIVORNO. «La Darsena Europa deve passare dalla stagione degli annunci a quella dei cantieri: con una catena di responsabilità chiara, coperture finanziarie definite e opere connesse avviate in coerenza con i corridoi Ten-T». È una sorta di opera-simbolo che esprime la priorità da dare alla reindustrializzazione in tandem con la portualità: parola di Piero Neri, presidente della delegazione di Livorno di Confindustria Toscana Centro e Costa. L’imprenditore livornese si rivolge così ai candidati alla presidenza della Regione Toscana: lo fa prendendo le mosse dal documento programmatico presentato da Confindustria Toscana con le priorità per la crescita economica e industriale.

«Non chiediamo un libro dei sogni», dirà poi il presidente degli industriali livornesi nelle conclusioni. Semmai – questa la sottolineatura tanto pragmatica quanto decisiva – «impegni misurabili, cronoprogrammi e una cabina di regia con monitoraggio trasparente». Aggiungendo infine: «Solo così la costa potrà ridurre il divario della “Toscana a due velocità”, trasformando priorità e progetti in cantieri, lavoro e nuova competitività, per il reale rilancio dell’economia della Toscana costiera».

«Con realismo e ambizione»: è questa la doppia molla che spinge a chiedere che «la prossima legislatura regionale metta al centro un’agenda di reindustrializzazione concreta». Ma proprio per essere concreta deve poter contare su «infrastrutture strategiche finalmente cantierabili e una politica portuale-logistica coerente con i corridoi delle Reti di Trasporto Trans-europee (Ten-T)». Aggiungendo poi: «La Toscana costiera è pronta a fare la propria parte: servono decisioni chiare, tempi certi e misure abilitanti che trasformino i progetti in posti di lavoro e valore aggiunto per l’intera Regione» mentre «il nodo di Livorno va riconosciuto come priorità nazionale, raccordando pianificazione portuale, accessi ferroviari e stradali e spazi retroportuali».

Neri punta le luce dei riflettori sul dossier infrastrutturale e portuale: e se c’è da ricalibrare il piano triennale delle opere dell’Autorità di Sistema, bisogna farlo privilegiando «gli interventi a più alto impatto industriale e logistico». C’è in particolare una sottolineatura riguardante gli assetti all’interno del porto livornese: «Nel medesimo solco – dice Neri – si inseriscono la continuità operativa del terminal Calata Orlando e la valorizzazione del Molo Italia per i traffici crocieristici, così da coniugare crescita dei servizi e salvaguardia della banchina alto fondale per le merci».

Piombino, l’altro porto del territorio provinciale – Livorno è l’unica provincia ad averne due di rilevanza nazionale – nella visione del leader confindustriale, può diventare «piattaforma di manifattura a basse emissioni se si consolidano l’ammodernamento del treno rotaia Jsw, la filiera nautica di Piombino Industrie Marittime, la nuova acciaieria “green” prevista da Metinvest-Adria, con la permanenza della nave rigassificatrice Snam, sciogliendo rapidamente il nodo banchina e completando le infrastrutture di accesso». Con l’attenzione che resta alta sulla crisi Liberty Magona: è una questione che «richiede un gioco di squadra istituzionale per tutelare capacità produttiva e occupazione».

L’accento è sulle opere ma anche su qualcos’altro. Nell’opinione di Piero Neri, l’agenda industriale si misura su tre abilitatori: 1) semplificazione; 2) attrazione di investimenti; 3) innovazione. Per questo motivo la “zona logistica semplificata” (Zls) deve «dispiegare pienamente i propri benefici con sportelli unici rapidi, tempi perentori e un pacchetto localizzativo “chiavi in mano” per l’insediamento produttivo delle aziende». Con l’ecosistema chimico-energetico tra Livorno e Rosignano («dalla bioraffineria Eni alle produzioni di chimica sostenibile del Parco Solvay») che «rappresenta un contesto ideale alla transizione energetica e all’economia circolare». Beninteso, al centro di tutto rimane il capitale umano perché «l’innovazione passa dalle persone: senza nuove competenze tecniche e digitali non c’è transizione che tenga né competitività che duri».

Pubblicato il
11 Ottobre 2025

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio