La piattaforma di degassificazione del metano arriverà a Livorno ai primi del 2011 – Le caratteristiche dell’unità oggi in fase di trasformazione a Dubai
GENOVA – Il RINa è stato prescelto per classificare la prima unità galleggiante offshore al mondo per lo stoccaggio e la rigassificazione di LNG (Floating Storage and Regasification Unit) che verrà realizzata per il progetto Offshore LNG Toscana. Il RINa inoltre è impegnato nello sviluppo di nuovi studi per numerosi altri progetti di terminali offshore per LNG, tra i quali uno già in costruzione che potrà essere il secondo impianto FSRU al mondo.
Nel corso della conferenza organizzata da Mare Forum a Houston, Massimo Volta, General Manager del RINa per l’America, ha dichiarato: “L’Italia è all’avanguardia nel mondo nella realizzazione di terminali offshore per LNG. E’ stato recentemente messo in esercizio il terminale Adriatic LNG di Rovigo e vi sono altri cinque progetti in corso per terminali offshore, sia del tipo galleggiante sia del tipo a gravità, lungo le nostre coste. Il RINa partecipa a tutti questi progetti a diversi livelli, e la nostra competenza è ricercata anche da altri Paesi che stanno sviluppando progetti offshore per LNG. Siamo molto fieri del fatto che con il progetto Offshore LNG Toscana saremo la prima società di classificazione al mondo a classificare un impianto offshore LNG FSRU”.
Come noto per la realizzazione dell’impianto OLT è prevista la trasformazione della nave Golar Frost, del tipo Moss da 138.000 m3, in una unità FSRU da 3,75 miliardi di m3 all’anno, ancorata su un fondale di 120 m al largo del porto di Livorno. L’unità opererà come terminale per la ricezione del LNG, la sua rigassificazione ed il pompaggio nella rete gas italiana.
L’OLT FSRU è al momento ai lavori di trasformazione a Dubai Drydocks e verrà rimorchiata a Livorno verso la fine del 2010, con il programma di entrare in esercizio nel 2011. Verranno installati una turret esterna, oltre a 2.400 tonnellate di impianti di rigassificazione. Main contractor del progetto è la società Saipem, incaricata dal consorzio dei proprietari dell’impianto che sono E.ON Ruhrgas, Iride, Golar LNG e OLT Energy. Il RINa classificherà la nave ed effettuerà gli accertamenti per il rilascio dei certificati statutari per conto dell’amministrazione italiana.
Attraverso un suo team specializzato nel settore oil&gas, inoltre, il RINa sta fornendo servizi specialistici di ingegneria, simulazione della manovra della nave, assistenza per la verifica di conformità alle normative locali e internazionali e supporto sulle tematiche connesse alla qualità, all’ambiente e alla sicurezza.
Volta ha aggiunto: “Successivamente all’OLT FSRU, il RINa è impegnato a fornire un’ampia gamma di servizi, fin dalla fase iniziale dello sviluppo del suo progetto, per una nuova unità da 5 miliardi m3, progettata da GdF-Suez e Hoegh”.
Il RINa ha preso parte alla realizzazione del terminal Adriatic LNG da 8 miliardi m3, che è entrato in funzione nel corso del 2009, intervenendo in diverse fasi critiche della costruzione per garantire la sicurezza dell’impianto e la sua adeguatezza alle condizioni operative previste, con controlli e collaudi, oltre all’assistenza per la verifica della conformità alle normative ed alle direttive italiane ed europee. Il terminale è costituito da una struttura in cemento, costruita in Spagna, rimorchiata fino alla sua destinazione nell’Adriatico e adagiata su un fondale di 27 metri. E’ il primo terminal offshore per LNG ed è di proprietà di Exxon Mobil, Qatar Petroleun e Edison.
Sulla base di questa esperienza, il RINa ha recentemente concluso uno studio di fattibilità per un terminale di rigassificazione da costruirsi al largo della costa Atlantica del Marocco. La decisione sull’investimento su questo terminale è prevista nel corso dell’anno.