La presidente uscente è stata votata a larga maggioranza dall’assemblea
Roberta Oliaro è stata riconfermata a larga maggioranza presidente di Spediporto Genova. Ecco il suo intervento all’assemblea elettiva.
GENOVA – La necessità di una nuova strategia aggregante tra pubblico e privato che sostenga e faciliti il processo di realizzazione del Piano Operativo Triennale 2010 – 2012 approvato dal Comitato Portuale di Genova è stato il concetto base dell’intervento di Roberta Oliaro. A questo progetto – ha detto Oliaro – che richiede nuove infrastrutture e tecnologia avanzata per lo snellimento delle operazioni portuali, dovranno essere destinati 426 milioni di Euro, un impegno finanziario per cui si chiede l’intervento legislativo del Governo nell’ambito di un piano logistico nazionale.
Dopo le regole ed i servizi – da sempre obiettivo degli spedizionieri – con l’assemblea 2010 la prospettiva degli spedizionieri viene ad essere integrata dalla volontà di cercare nuove alleanze trasversali in grado di rilanciare il comparto marittimo agli occhi del mercato e del legislatore.
Il discorso della presidente è partito appunto con la fotografia degli effetti della crisi economica sul settore marittimo europeo, ha evidenziato il delicato momento per il settore, dove il porto di Genova ha subito nel 2009 una flessione del 13%, e le case di spedizione hanno registrato un calo del 23% sull’export e una diminuzione del 27% sull’import.
Rispetto all’auspicio che era stato manifestato alla comunità portuale genovese nel corso dell’Assemblea dell’anno passato, per la realizzazione urgente di alcune importanti opere, nella seduta di quest’anno sono stati evidenziati gli importanti risultati raggiunti dall’Autorità Portuale di Genova con il sostegno della comunità portuale rappresentata in Comitato Portuale: l’avvio dei lavori a Calata Bettolo, i dragaggi, la definizione della concessione del Sesto Modulo del Terminal di Voltri, la risoluzione della questione sul lavoro portuale, la riorganizzazione del Varco di San Benigno e l’avanzamento del progetto di telematica portuale.
Tutti segni tangibili – per il presidente Oliaro – di un’intensa collaborazione tra le Associazioni di categoria e l’Autorità Portuale ed anche riprova di come una concreta ed aggregante volontà di cambiamento possa incidere con efficacia e rapidità sulle scelte del Porto e sul suo futuro.
In assemblea Enrico Beretta, responsabile dell’ufficio studi di Banca d’Italia – sede di Genova – ha illustrato in anteprima assoluta alcuni dati di una ricerca nazionale sulle infrastrutture – che verrà ufficialmente presentata a Perugia il prossimo ottobre – che ha coinvolto per la prima volta le case di spedizione.
Partendo dal dato inatteso che vede la logistica rappresentare ben il 14% del Pil nazionale, dall’indagine si evince che su 133 paesi l’Italia occupa il 51 posto per situazione infrastrutturale, ultimo posto nel G7 e tra gli ultimi tra i paesi dell’Unione Europea allargata.
E’ stato inoltre sottolineato come in Italia i costi della logistica incidano per il 20,6% sui costi industriali complessivi, 4,6 punti percentuali in più rispetto alla media dell’Unione Europea, oltre al fatto che tra le più importanti aziende di logistica mondiale non ci sono operatori italiani e tra le prime dieci aziende italiane di trasporto e logistica per fatturato, sei sono emanazione di operatori esteri.
Oltre a ciò, in base ad uno studio sul settore della logistica effettuato dalla World Bank e pubblicato a febbraio 2010, l’Italia compare al 22º posto nel ranking mondiale, penultima, prima della Spagna, di tutti i paesi a sistemi logistici avanzati. Dalla stessa ricerca emerge che il sistema portuale italiano è gravato certamente da ritardi nelle infrastrutture e nei servizi, ma appare penalizzato ancora di più dall’incidenza dei controlli sulla merce.
“Crediamo che il Governo italiano” – ha affermato la presidente Oliaro – “debba intervenire al fine di aggiornare un piano della logistica nazionale facendo partecipare alla sua stesura le associazioni, le federazioni e le confederazioni che rappresentano il trasporto e la logistica in Italia. Qui vi sono le competenze necessarie alla redazione di un documento di tale portata, alle categorie dell’utenza portuale chiediamo di mostrarsi capaci di rappresentare una visione unitaria e coesa di quello che dovrà essere il futuro logistico del nostro Paese”.
“Il sistema logistico genovese – ha aggiunto Roberta Oliaro – è penalizzato, più di tutti gli altri sistemi portuali nostri concorrenti, dai lunghi tempi di attesa e dagli alti costi operativi legati alla verifica approfondita della merce. Se il ruolo delle dogane è di aiutare, come le stesse tengono a precisare, lo sviluppo dei traffici e del commercio nel rispetto delle leggi, chiediamo alla Direzione Generale delle Dogane che finalmente dia concretezza ai suoi buoni propositi e passi dalle parole ai fatti”.