E a Livorno si rilancia il bacinone

LIVORNO – Che ci sia del business, dietro alle riparazioni navali, è noto da tempo. Che il business del business siano le navi da crociera, è altrettanto noto. E che al Muggiano il lavoro sulle navi militari sia sempre meno è noto anch’esso.

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2 Commenti

  1. Carissimo Fulvi,

    leggo il pezzo sui bacini di carenaggio con piacere, ma direi che attingi a fonti di informazione precarie.

    Il bacino di Livorno necessita indubbiamente di riparazioni ; la cifra prevista è però di 8-9 milioni, non di 20 milioni come scritto, e questi soldi possono essere in gran parte ”cacciati” dai riparatori. I conti che faccio non sono basati su costi scritti dai politici, ma su quelli reali.

    Sarebbe in realtà doveroso che i denari venissero tirati fuori da coloro che la perizia ordinata dalla Magistratura Livornese definì responsabili di un danneggiamento sistematico e non involontario, ma data la situazione politica ”troppo appiccicosa” della nostra città questo mi sembra un desiderio ingenuo.

    Il business delle navi da crocierà è comunque assai aleatorio perchè oltre a non essere più i bocconi pregiati di un tempo (girano sempre meno soldi, e diverse compagnie di crociera stanno ”saltando”)le crocieriste sono oggettivamente poche, rispetto al mercato mondiale dello shipping, e non rappresentano una risorsa : lo sa bene Barcellona, che fidando su quel mercato ha chiuso i battenti pochi anni or sono, con una buca disastrosa.

    La risorsa vera sono le navi mercantili, sulle quali già la Società Gestione Bacini ha eseguito con successo riparazioni complesse, in questi anni di stenti dovuti alla gestione prepotente di un bene pubblico da parte di un privato, e su queste si deve assolutamente puntare per evitare di raccontarsi balle.

    Il resto, ti prego di credermi, è affidato all’imprenditorialità, alla serietà del lavoro svolto, alla volontà di non affondare questa ultima spiaggia del lavoro livornese in cambio dell’ ”uovo oggi” ( piccolo, per pochi … ) di un’operazione palazzinara di dubbio successo.

    Mi dispiace dirlo, ma con il tuo articolo tiri alle gambe a chi sta cercando di mantenere centinaia di posti di lavoro mentre favorisci chi, da tutt’altra parte rivolto, cerca di realizzare un’operazione da ”prendi i soldi e scappa”

    Con te in questa direzione si è attivato, a dire il vero, tutto o quasi l’orizzonte politico Livornese, tanto poi si campa con le pensioni dei nonni…augurando loro lunghissima vita…

    Cordialmente

    Salvatore Favati

  2. Caro Favati, sia la cifra (20 milioni) sia le considerazioni sul bacino sono di provenienza dichiarata, cioè Autorità Portuale. E quindi non sono io a “tirare alle gambe” ma eventualmente chi … “puote ciò che vuole”. Torneremo comunque sul tema.
    Cordialmente.
    Antonio Fulvi

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