
PIOMBINO – Stelio Montomoli, come scrittore ormai non dovrebbe stupirci più. Appunto, non dovrebbe: di bei libri ne ha scritti otto, dal suo esordio nel 2004 (“Di giorno e di notte” un romanzo ambientato nel mondo dei tombaroli delle necropoli etrusche) fino agli ultimi gialli vagamente camillereschi, sia pur d’ambiente piombinese. Tutti libri da gustare, che si leggono con partecipazione e ammirazione per chi, nato metallurgico, s’è dedicato alla scrittura solo passati abbondantemente gli “anta”: e nella sua esperienza letteraria ha saputo cogliere in modo magistrale le esperienze del mondo operaio, ma anche la vita di provincia, le pulsioni dei giovani alla scoperta del loro domani, gli oneri e gli onori della lotta sindacale.
Lunga premessa, me ne accorgo. Ma è indispensabile per capire tematiche e aspirazioni dell’ultimo lavoro di Stelio, “Il mondo oltre i confini confusi” che esce in questi giorni per le Edizioni Ouverture di Scarlino (Grosseto).
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