Dibattito al Propeller di Venezia su NAPA e offshore di Costa

I dettagli sul mega-progetto della piattaforma al largo di Malamocco – Perplessità e speranze

Paolo Costa

VENEZIA – Il NAPA continua ad infiammare il dibattito. L’associazione è nata a suo tempo con l’obiettivo di armonizzare ogni attività dei quattro porti storici oltre ai cosiddetti “minori” appartenenti ai tre stati membri dell’UE (Italia, Slovenia e Croazia) per difendere la sua posizione competitiva rispetto ai gateway portuali europei concorrenti. E il progetto di piattaforma offshore (terminal petrolifero, container e porto rifugio dotato di gru di ultima generazione Ship-to-Shore) sostenuto dal presidente dell’Autorità Portuale di Venezia professor Paolo Costa, fa crescere ancor di più lo scontro sia a livello politico che imprenditoriale. Un affollato meeting, aperto al pubblico, alle associazioni di categoria e agli operatori del trasporto di tutto l’alto Adriatico, organizzato dall’International Propeller Club Port of Venice presso l’hotel Best Western di Mestre, ha fatto emergere luci ed ombre su un progetto faraonico da oltre 3 miliardi di euro che tuttavia potrebbe rappresentare, secondo Costa quando e se realizzato, l’unica “rotta” percorribile per alimentare quel grande “multi porto” con gestione coordinata dell’Europa sud orientale.
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