Il ripascimento degli arenili e la discarica in siti marini delle sabbie non inquinate aprono una prospettiva in linea con le regole dei paesi europei più avanzati
ROMA – Sta diventando una bandiera del ministero dell’Ambiente ancora di più che del ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Ma in effetti, la nuova disciplina dei dragaggi portuali, con annesso lungo, dettagliato (e un po’ farraginoso) regolamento di attuazione, sono un significativo passo avanti sia per la difesa ambientale che per l’adeguamento dei fondali portuali. Se n’è discusso in termini approfonditi – e in alcuni passaggi estremamente tecnici – nel workshop di due giorni fa nell’auditorium del ministero dell’Ambiente e della Difesa del mare; un nuovo appuntamento dopo quelli che il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo aveva già tenuto sul tema sia a Livorno che a Piombino.
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