Fusione storica dei piloti
ROMA – Ha preso il via dal primo gennaio la fase decisiva della fusione delle corporazioni dei Piloti di Civitavecchia e Fiumicino che, nel giro del prossimo semestre, confluiranno in un unico organismo, la Corporazione dei Piloti dei Porti di Roma.
Un accorpamento che assume i toni dell’evento per l’importanza storica che hanno i due porti e che trae formalità dal Decreto ministeriale datato 28 dicembre 2016, ma che è frutto di un intenso lavoro di coordinamento che va avanti già da oltre un anno, sotto la supervisione dell’Autorità Marittima, al comando dell’ammiraglio Giuseppe Tarzia, e della Federazione dei Piloti dei Porti Italiani, rappresentata dal direttore generale Cino Milani. Un’operazione delicata che ha impegnato i capi pilota di Civitavecchia, Michele Scotto Lavina, e di Fiumicino, Stefano Capitani, in una lunga e complessa opera di riassetto delle attività, dell’organizzazione dei servizi e dell’omogeneizzazione delle tariffe il cui obiettivo è migliorare la qualità del servizio di pilotaggio per l’utenza e potenziare il controllo, puntando al contenimento delle spese.
[hidepost]Nella prima fase, infatti, è prevista l’applicazione di una tariffa unica tra i due porti laziali. Nel prosieguo, poi, l’integrazione delle componenti delle corporazioni arriverà ad un vero e proprio interscambio degli organici dei due scali, col potenziamento delle professionalità impegnate nella delicata funzione che svolgono.
La nuova corporazione dei Piloti dei Porti di Roma conterà su dieci piloti, sei marinai conduttori di pilotine e quattro impiegati amministrativi: con tale fusione, che si concluderà entro il primo semestre dell’anno, entrerà a far parte delle Corporazioni di prima categoria La Federazione Italiana dei Piloti dei Porti ha ringraziato vivamente, in una sua nota, l’ammiraglio Giuseppe Tarzia e la dottoressa Maria Cristina Farina del MIT, per il meticoloso lavoro che hanno portato avanti per più di un anno. Ringraziamenti anche a tutti i piloti di Civitavecchia e Fiumicino per il contributo ed i sacrifici fatti per il bene della categoria, e infine all’utenza per l’approvazione di tutto il lavoro fatto.
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