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Finalmente si è riunito il coordinamento AdSP

Paola De Micheli

ROMA – E finalmente, dopo tanti solleciti e quasi due anni di “vuoto”, si è riunita la Conferenza Nazionale di Coordinamento delle Autorità di Sistema Portuale, presieduta dal ministro Paola De Micheli.

“Scopo della riunione – riferisce in una nota Assoporti – quello di riprendere l’interlocuzione con i presidenti delle AdSP al fine di affrontare le numerose problematiche che ogni giorno gestiscono i porti. In particolare, i due argomenti prioritari di cui si è parlato sono stati: il regolamento delle concessioni portuali che dovrà essere definito quanto prima; il tema della tassazione di alcune attività portuali come richiesto dall’Unione Europea.

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Per quanto riguarda quest’ultimo argomento – continua la nota – la ministra ritiene sia utile avviare un negoziato con le istituzioni dell’UE, evitando potenziali contenziosi. La stessa ha voluto, in ogni caso, riaffermare la natura giuridica delle AdSP e la peculiarità dei porti italiani che dovranno essere oggetto di chiarimento con la commissione UE. Tutti i presenti hanno colto con favore l’impostazione metodologica del confronto soffermandosi sull’importanza della Conferenza Nazionale per discutere le strategie e lo sviluppo della portualità italiana. Da parte sua il presidente di Assoporti, Daniele Rossi, a margine della riunione ha dichiarato, “Sono molto soddisfatto della riunione. Come Assoporti abbiamo sottolineato l’importanza della Conferenza in più occasioni. L’esito della riunione conferma la sua utilità e il ruolo previsto nella riforma portuale del 2016”.

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Anche altri presidenti di AdSP, oltre a quello di Assoporti, hanno commentato favorevolmente l’impegno del ministro De Micheli. Prima di tutto sull’urgenza di varare un regolamento ministeriale sulle concessioni demaniali nei porti, che elimini definitivamente l’attuale regime d’incertezza dal quale sono derivati gli interventi della magistratura in vari porti. Secondo qualcuno, il ministero sarebbe in grado di produrre il nuovo regolamento entro la fine dell’anno: troppo tardi, per certi processi in atto, anche se molto presto sulla base dei tempi della burocrazia italiana.

S’è parlato anche di questo enorme problema. Con alcune considerazioni che vale la pena di sottolineare. La prima: di per se la burocrazia dovrebbe essere un utile contributo a rendere chiare le regole, le procedure, gli impegni dello Stato verso le imprese e viceversa. Al contrario, l’eccesso di norme, spesso capaci di elidersi l’una con l’altra, e le corresponsabilità di una pletora di enti, hanno trasformato il codice degli appalti in un ginepraio che ferma o rallenta. L’obiettivo – davvero un obiettivo di straordinaria urgenza – è quello di chiarire, semplificare, ripulire. Per tutte le AdSP è ormai un problema di sopravvivenza: altrimenti si va avanti con un “tira a campà” che porta verso il disastro.

A.F.

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Pubblicato il
26 Ottobre 2019

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