GENOVA – L’Italia si è finalmente adeguata alle normative internazionali più avanzate sui titoli professionali per il diporto nautico. Ne abbiamo già scritto, riportando le modifiche legislative. Ripresa andiamo oggi alcune delle considerazioni dell’ingegner 👤 Neglia di Confindustria Nautica.
🗣️ “In generale, direi che nei decenni passati c’è stata una scarsa attenzione al tema della competitività internazionale e cioè al concetto che l’Italia è leader mondiale assoluta di un’industria che vende e guarda al mondo. Quindi, se il Paese vuole essere attrattivo, le sue regole devono fare altrettanto. Grazie all’azione di Confindustria Nautica, tutto ciò sta cambiando. Venendo ai titoli professionali, sono tutti conformi alla Convenzione internazionale STCW, tuttavia l’Italia è stata in passato campione del mondo nel tradurla nel diritto interno nella maniera più restrittiva possibile, avvantaggiando i titoli di altri Paesi UE. Ora si cambia. Se abbiamo la formazione più articolata e approfondita, è giusto che le abilitazioni ne tengano conto. Finalmente, seguendo anche l’evoluzione del mercato mondiale verso le grandi costruzioni, viene rimosso il tetto delle 3.000 GT (Gross Ton) per il comando delle navi adibite alla navigazione da diporto, come avviene con i titoli mercantili.
Adesso l’iter formativo del primo livello, Ufficiale di navigazione del diporto, è il medesimo. Tuttavia, al fianco del periodo di navigazione obbligatorio ridotto previsto per i diplomati dell’Istituto tecnico del settore tecnologico, indirizzo trasporti e logistica (ex Nautico), sono previste riduzioni della navigazione anche per chi è già in possesso della qualifica di Comune di guardia di coperta o di Marittimo abilitato di coperta.
Dopo il conseguimento del titolo, si potrà essere imbarcati in qualità di Ufficiale di coperta di grado inferiore al primo sulle navi fino a 3.000 GT, oppure come comandante sulle navi fino a 500 G.
Per la formazione, è rigorosamente quella prevista dagli Standard STCW e non potrebbe essere altrimenti, ma la navigazione di addestramento potrà essere effettuata su navi da diporto o su imbarcazioni di lunghezza superiore ai 15 metri, adibite al noleggio o in uso privato, oltre che di navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche (iscritte al Registro internazionale). La formazione prevede i corsi antincendio di base, sopravvivenza e salvataggio, sicurezza personale e responsabilità sociali (PSSR), familiarizzazione alla security per il personale imbarcato, marittimo abilitato ai mezzi di salvataggio (MAMS), Global Maritime Distress Safety System (GMDSS) e radar, primo soccorso (First Aid), l’esame teorico e pratico su competenze e capacità (di cui alla sezione A-II/1 del Codice STCW) a livello operativo.