Progetto Baker Hughes e distinguo

Nell’immagine: Il rendering dell’impianto proposto.

GIOIA TAURO – C’è grande fermento sulla costa calabra  sul progetto di insediamento opposto dalla multinazionale Baker Hugles sul porto di Corigliano Calabro. Nei giorni scorsi il punto è stato fatto in una affollata riunione degli enti locali, con la partecipazione del presidente dell’AdSP ammiraglio Agostinelli.

Annunciato lo scorso ottobre, il progetto prevede che Baker Hughes crei a Corigliano un sito per la fabbricazione, verniciatura e montaggio di strutture  – ovvero macchinari e componenti ausiliari per la compressione del gas, la generazione di energia elettrica e a supporto di soluzioni per la transizione energetica – nonché l’assemblaggio finale di moduli, a completamento di produzioni che l’azienda già realizza nel proprio sito di Avenza (Carrara), in Toscana. Un’attività che genererebbe importanti movimentazioni di project cargo (in particolare moduli industriali) via mare, la quale evidentemente sarebbe agevolata dal posizionamento a bordo banchina dell’impianto.

Il rilascio della concessione portuale da parte della Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio al progetto era arrivato già lo scorso febbraio. Da subito però il Comune, che pure aveva espresso apprezzamento per il progetto e le sue ricadute industriali e occupazionali, aveva manifestato anche alcune perplessità rispetto ad alcuni aspetti di carattere tecnico-amministrativo, chiedendo tra le altre cose l’aggiornamento del piano regolatore portuale (risalente al 1971).

Le posizioni evidenziate nel corso di una riunione allargata  sabato scorso,  sono di apprezzamento per la proposta dell’azienda Baker Hughes, sia pure con i distinguo del Comune.

Nel rivolgersi ai vertici della Baker Hughes, il sindaco Stasi ha spiegato come «le interlocuzioni con l’azienda ci siano sempre state e continueranno ad esserci», riconoscendo la serietà di Baker Hughes, pur ribadendo che il compromesso deve essere raggiunto tenendo conto delle esigenze di entrambe le parti. Il Sindaco ha precisato che lo spostamento di strutture marginali non può essere considerato un’apertura significativa, ma ha lasciato aperta la possibilità di discutere soluzioni più sostanziali, come lo spostamento di una parte della produzione.

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