L’antico chiostro del monastero recuperato con il vecchio altare

Nelle foto: Il chiostro e il sindaco Marida Bessi all’inaugurazione (gentilmente fornite da Fabio Guidi della Ras Dragut).
CAPRAIA ISOLA – È tra i tanti tesori d’arte che le nostre isole tirreniche custodiscono, troppe volte abbandonati e degradati. Ma il chiostro dell’ex monastero abbinato alla chiesa del Sant’Antonio, complesso che fu sede degli uffici della colonia penale agricola di Capraia fino a circa un quarto di secolo fa, è stato recentemente riportato all’antico splendore con una operazione di restauro conservativo a spese sia del Comune che dell’associazione “Amici del Sant’Antonio”. E adesso c’è la speranza che con l’aiuto dell’ala – cui il sindaco Marida Bessi ha già inviato una nota – e magari anche dell’Autoriotà di sistema portuale – si possa procedere ad ulteriori fasi di restauro. Vengono in particolare monitorate le celle dei monaci adiacenti allo splendido chiostro: celle attualmente chiuse con porte di legno recuperate sempre dalla colonia o donate da qualche appassionato.
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Nel restaurato chiostro troneggia al centro l’antichissimo pozzo che raccoglieva l’acqua piovana dalle gronde di terracotta e che serviva da cisterna per tutti gli usi del monastero. Alla parete occidentale del chiostro è stato installato anche uno schermo gigante sul quale sono state fatte per tutto luglio e i primi di agosto interessanti proiezioni di documentari naturalistici sull’isola e di film d’essai.
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