La Toremar e gli slots per l’Elba
PIOMBINO – Proviamo ad essere maligni, o almeno sospettosi. Visto che a pensar male si fa peccato, ma come diceva Andreotti spesso s’indovina, proviamo a dare una qualche risposta non ingenua alla semplice domanda: perché gli “slots” liberi tra Piombino e l’Elba sono stati assegnati in parte a uno dei due soliti operatori (Moby Lines) e in parte a una piccola compagnia di Grosseto che non ha nemmeno una nave adatta e dovrà noleggiarla presso terzi?
Il tutto – codicillo alla domanda – quando si erano fatti sotto anche armatori di caratura internazionale, pronti a mettere in linea navi ultraveloci ed ultramoderne a prezzi concorrenziali?
La risposta ufficiale è semplice e non fa una grinza: perché Blu Navy, la piccola compagnia che ha preso gli “slots” residui su Portoferraio e su Cavo, ha seguito le regole del bando, mentre altri non l’hanno fatto. Chiaro, no? E Paola Mancuso, l’avvocato segretario generale dell’Authority competente, ha spiegato più volte che ai concorrenti esclusi era stata data l’opportunità di rimettersi in regola, con un prolungamento della gara che però non li ha visti “penitenti”.
Alla risposta ufficiale – e qui sta il sospetto – si affiancano però da qualche tempo anche risposte diverse, ufficiosissime o peggio ancora accusatorie. La gara per gli slots – sottolinea qualche concorrente che è stato escluso – è stata fatta non per garantire a tutti un trattamento equanime, ma ha teso a salvaguardare le posizioni già acquisite dei due armatori storici, la Toremar e la Moby Lines. Come a dire: se uno dei concorrenti ha gli occhi azzurri e io metto nelle clausole della gara che gli occhi azzurri portano un punteggio triplo, ecco che il giochetto è fatto.
Chiacchiere di banchina, ovviamente, alle quali non dare rilievo. Ma che la dicono lunga sul clima di nervosismo che ha accompagnato la gara per gli “slots” e che sta accompagnando anche il dopo-gara. Il tutto, in attesa di quella che si preannuncia come la “madre di tutte le gare”, cioè quella per la Toremar, per la cessione del 100% delle azioni e anche separatamente dei servizi di linea per i prossimi 12 anni. Dove gli interessati che hanno presentato formale dichiarazione alla Regione sono ben undici. E dove sulle regole che la Regione va predisponendo per la gara stessa – uscirà a settembre – sembra voglia mettere becco anche Bruxelles, che non sarebbe favorevole a mantenere, per i 12 anni della cessione dei servizi, i contributi pubblici. Insomma, se sugli “slots” ha tirato un po’ di libeccio, sulla Toremar si preannuncia burrasca da mistral, ovvero la peggiore. E a pensar male si fa peccato, però…
Antonio Fulvi