Toremar (per adesso) non aumenta

Angelo Roma
LIVORNO – Malgrado i pesanti aumenti del prezzo del gasolio, la compagnia regionale Toscana Toremar non aumenterà i biglietti. E’ la scelta, abbastanza atipica ma peraltro più che gradita dagli utenti, adottata dalla Regione Toscana su indicazione dell’amministratore unico della compagnia comandante Angelo Roma. Una scelta che vale fino ad aprile, quando presumibilmente subentrerà all’attuale amministratore il gruppo che avrà vinto la gara di privatizzazione.
“In ogni caso – spiega il comandante Roma – il bando di gara chiarisce che per i residenti il prezzo del biglietto non potrà essere aumentato senza concordarlo con la Regione”.
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Una garanzia legata anche a quel “principio della continuità territoriale” che deve essere salvaguardata per i residenti sulle isole.
Secondo la Toremar, il prezzo del gasolio è aumentato in un anno con percentuali che vanno da un minimo del 19 a un massimo del 30 per cento. L’ultimo prezzo pagato per il rifornimento è stato di 800 euro alla tonnellata, con rifornimenti fatti a Piombino.
Sempre in relazione alla gara per Toremar la società Los Cipreses Sa e la sua controllata Buquebus Italia Srlu, “preso atto dell’interesse del Gruppo a tutto quanto si riferisce ai trasporti marittimi nel Mediterraneo, nel rispetto della politica aziendale che vede il trasporto come parte di un progetto turistico come sempre attuato in tutte le iniziative del Gruppo attraverso le proprie società di trasporto marittimo, aereo e terrestre, conferma la volontà di radicarsi nel Mediterraneo”.
“A tale scopo negli anni passati – continua la società – ha manifestato l’interesse alla privatizzazione della società Toremar S.p.A. attraverso Buquebus Italia Srlu, proprio branch in Italia.
“Fin dalla manifestazione iniziale del proprio interesse, ha coltivato in ogni sede opportuna tutte le iniziative per una presenza nel rispetto del proprio brand.
“Preso atto del bando di privatizzazione, ringraziando le autorità preposte, manifesta la volontà di non partecipare alla privatizzazione stessa per opportuni motivi economici nascenti da vincoli e rigidità del bando stesso.
“Ribadendo ancora una volta i propri interessi nel Mediterraneo – conclude la società – si riconferma la politica aziendale a suo tempo manifestata che troverà, in prossime iniziative, la propria immagine”.
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