Onorato, il grido di dolore
MILANO – Da parte sua l’armatore di Moby Lines Vincenzo Onorato si è dichiarato in una nota “profondamente amareggiato dagli attacchi che stiamo subendo dalla Regione.”
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“Io amo profondamente la Sardegna – scrive Onorato – e la Moby è la più sarda delle compagnie con i suoi 500 locali che lavorano sul territorio. La mia famiglia collega il continente all’Isola da quattro generazioni e i miei parenti sono tutti in Sardegna.
“Ritengo personalmente che l’unico risultato tangibile della campagna stampa lanciata sulle urla della “Sardegna e cara!”, sia stato quello di spaventare l’utenza radicando nell’immaginario collettivo la paura di venire nell’Isola, proprio in un anno in cui il turismo va ovunque male. Il caro traghetti? Da Livorno ad Olbia il posto ponte costa 58 euro tutto incluso mentre un biglietto di seconda classe Roma-Milano ne costa 92! Nessuno sembra capire che una grande nave Moby consuma 8.500 litri l’ora che tradotti in euro sono 4000-4500 euro l’ora, più dello stipendio di un ufficiale.
“Personalmente non sono affatto preoccupato – continua Onorato – per le due navi noleggiate dalla Regione dal punto di vista commerciale, ma dagli effetti che questa operazione sta generando.
“Dal punto di vista tecnico le due navi sono della serie “Visentini” adatte sostanzialmente al trasporto merci. La Moby ne impiegava una gemella sino a tre anni fa sulle rotte per la Sardegna, poi l’abbiamo spostata sulla linea Barcellona-Tangeri perché qualitativamente inadatta al traffico sardo, ormai proprio da noi abituato ad uno standard più elevato.
“Il problema è che questa iniziativa sta disorientando l’utenza a livello nazionale: Crisponi vanta 3.000 prenotazioni dall’apertura dei booking, noi della Moby in quattro giorni abbiamo perso 35.000 passeggeri in prenotazioni, gente che non verrà in Sardegna. Prevedo una perdita di traffico del 30 per cento con questo trend.
“Noi armatori siamo sensibili – continua Onorato – alle legittime preoccupazioni del Governo in merito al futuro della Tirrenia. In noi armatori di C.I.N. prevale il senso di responsabilità per l’occupazione di circa 2.000 posti di lavoro al Sud e per i collegamenti per la Sardegna che, senza la Tirrenia, perderebbero il player più importante, malgrado la Regione non sembra voler più riconoscere la Tirrenia come interlocutore. Se la Tirrenia fallisse la Sardegna resterebbe veramente isolata”.
“E’ superficiale l’assessore Solinas – conclude Onorato – quando dice che noi non rinunceremo ai 72 milioni di contributi perché a fronte di tali sovvenzioni bisogna effettuare linee e tariffe in convenzione come la Genova-Arbatax e la Cagliari-Palermo, che sono in profondo rosso. E poi c’è da considerare il rinnovo flotta: vogliamo parlare della Civitavecchia-Cagliari ad esempio? Ogni volta che scendo in città tutti mi chiedono quando interverremo. Amo la Sardegna e ci metto la mia faccia; ho una proposta per la Regione: dialoghi con C.I.N. e lavoriamo insieme per il futuro dell’isola”.
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