Ultimatum di Pellegrino (MSC crociere) per una cabina di regia nazionale
Indispensabile coordinare gli interventi per ridurre i costi degli scali e fornire servizi adeguati agli standard internazionali – Il problema delle navi sempre più grandi
VENEZIA – A dieci giorni dall’”Italian Cruise Day” sulla crocieristica, che ha illustrato con orgogliosa sicurezza i forti sviluppi delle attività del comparto sui porti italiani, il managing director di MSC crociere Domenico Pellegrino ribadisce il suo allarme sull’eccessiva frammentazione dell’offerta nazionale.
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“Il mercato delle crociere raggiungerà quest’anno 17 milioni di passeggeri – ha detto Pellegrino al Forum di Venezia, e l’ha ribadito di recente con una nota – che diventeranno 25 entro tre anni. L’Italia è ancora il principale paese d’imbarco del Mediterraneo: ma se vuole restare protagonista deve avviare subito una politica seria di ammodernamento delle infrastrutture a livello nazionale, superando la mentalità provincialistica che ha portato oggi alla creazione di oltre sessanta porti che vantano una vocazione specifica. Pochi però sono oggi davvero competitivi a livello internazionale, mentre al contrario spesso chiedono alle compagnie prezzi fuor di mercato a fronte di servizi inadeguati”.
“Non è pensabile per il nostro paese – continua Domenico Pellegrino – riuscire a tenere il passo dei volumi di crescita del settore crocieristico senza istituire una cabina di regia a livello nazionale, in quanto i costi operativi di un così gran numero di porti sono ormai insostenibili. Già adesso per esempio molti porti italiani non sono neanche in grado di accogliere le grandi navi da crociera di ultima generazione; e la ragione principale risiede nel fatto che le risorse economiche vengono inevitabilmente disperse per gestire questa eccessiva frammentazione. Il viaggio in crociera inizia e termina a terra – ricorda Pellegrino – quindi è fondamentale che le infrastrutture garantiscano ai passeggeri imbarcanti e sbarcanti e in transito gli stessi confort offerti a bordo delle navi. Altrimenti – conclude il managing director di MSC – le compagnie saranno costrette a scegliere altre destinazioni più competitive”.
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