Crociere in Toscana
LIVORNO – Le crociere, il loro valore economico, l’impatto con la Toscana e nel porto labronico. In una mattinata di analisi suffragata da statistiche e interviste mirate dell’Osservatorio Turistico comunale, tre assessori (Paola Bernardo, turismo del Comune, Mario Tredici, cultura del Comune e Paolo Pacini, turismo della Provincia) hanno fornito non solo cifre e tendenze, ma anche indicazioni e problemi. Con loro i tecnici degli uffici e il presidente della Porto 2000 Roberto Piccini.
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A quest’ultimo il compito di sottolineare come, in un quadro di presenze di croceristi che quest’anno ha sfiorato le 980 mila unità e che per il 2012 marcia a superare velocemente il milione, le crociere “di testa” rappresenteranno da aprile una chance in più, con Msc che parte con una nave da 4.000 posti alla settimana da Livorno. Fondamentale a questo scopo – ha ricordato Piccini – è di realizzare velocemente la terza stazione marittima, quella appunto per le crociere “di testa” sulla banchina ad alto fondale, per la quale c’è l’accordo con la Cilp (la lascia gli ex magazzini Dole) ma mancano ancora gli ultimi atti formali per partire. Piccini ha anche proposto un tavolo con le istituzioni e le organizzazioni commerciali per proporre, in tempi veloci, pacchetti di proposte a chi arriva per le crociere “di testa” e in genere ha un giorno prima di imbarcarsi. Non sarà una nicchia perché si prevede che gli imbarchi in questo settore sfioreranno le 50 mila unità nel 2012.
Il valore delle crociere nell’economia della Regione Toscana è stato quantificato dai vari studi in 80 milioni di euro l’anno. Significativo che dei quasi 1 milione di croceristi che sbarcano a Livorno il 68% decida di rimanere nella città, dedicandosi a visitare le zone caratteristiche (Venezia, Fossi, mercato) ma anche il centro. Scarsa l’attenzione all’offerta culturale, forse non ben pubblicizzata, ma interesse specie dei francesi alla storia e alla architettura. Delusi i commercianti che hanno visto ridotta a 19 euro la spesa pro capite in città contro i 45 o più preventivati. E anche l’operazione “Welcome Cruise” per tenere aperti gli esercizi nelle ore centrali della giornata non ha dato risultati soddisfacenti, sebbene ci sia la promessa di riproporla e metterla a punto.
Tra i tanti spunti di analisi forniti, nessuno ha però affrontato il problema principale, cioè la mancanza di un vero e proprio distretto portuale delle crociere: con le navi, specialmente quelle grandi, ancora quest’anno distribuite sulle banchine commerciali, in mezzo a merci, contenitori e tir, senza nessuna o quasi di quelle attenzioni che in porti più attrezzati i croceristi ricevono. E ogni anno si promette qualcosa di meglio, per ritrovarci come prima.
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