Sicurezza: crociere in discussione?
CAMOGLI – Le crociere come forma di turismo sono messe in discussione? Assolutamente no. Dalla Società Capitani di Camogli riprendiamo le seguenti significative considerazioni.
>[hidepost]
E’ vero che gli infausti avvenimenti degli ultimi mesi hanno portato come conseguenza immediata un crollo delle prenotazioni, ma è anche vero che i gravi incidenti che si sono verificati recentemente sono un drammatico caso di coincidenza infortunistica.
Recentemente ho preso il volo Air France da Rio de Janeiro a Parigi. Si, proprio quello famoso che l’anno scorso causò centinaia di morti sparendo nell’oceano Atlantico e del quale si è finalmente trovata la scatola nera. Secondo quanto riportato dai mass media, ci fu un errore umano. Sul volo di quest’anno non ero solo, ma insieme a centinaia di persone. La gente vola ancora con Air France. Si spera che la compagnia aerea abbia preso misure adeguate per evitare altri simili disastri.
Questo mese un autobus belga ha urtato il muro di un tunnel autostradale in Svizzera, causando la morte di 28 persone fra cui 22 bambini. Si sospetta l’errore umano.
Credete che le famiglie non manderanno più i loro figli in vacanza scolastica? Sbagliato.
I funerali sono stati fatti e non se ne parla più (almeno mediaticamente).
Collisioni fra traghetti in Pakistan, in questi giorni hanno come conseguenza decine e decine di morti. Si sospetta l’errore umano, forse in coincidenza con avaria tecnica.
Forsennati in Norvegia, in Siria, in Afganistan, negli U.S.A. uccidono decine e decine di innocenti, proprio quest’anno. Ebbene, in nessuno di questi casi si è verificata la lapidazione mediatica internazionale che invece ha avuto luogo a seguito dell’incidente della nave all’Isola del Giglio.
Non mi riferisco solo alla messa in disgrazia dell’uomo direttamente responsabile, il quale si è facilitato la lapidazione non essendo dove quasi tutti pensano che avrebbe dovuto essere. Mi riferisco anche alla gigantesca diffamazione del sistema crocieristico. Si è attribuito di tutto alle navi da crociera, dall’inquinamento al trasporto di clandestini, dall’uso di equipaggio sottocosto alla vigliaccheria del personale, dall’inadeguatezza dei mezzi di salvataggio ai difetti di organizzazione.
I media hanno creato eroi e codardi. Sono state messe in risalto anche persone che rappresentano l’ente che ha ispezionato la nave e per il quale tutto andava bene (prima). Lo stesso ente pubblico che ha rilasciato i certificati professionali a gran parte dell’equipaggio e al quale andava tutto bene (prima).
Naturalmente nello svolgimento dei fatti, come sempre ci sono stati comportamenti degni di ammirazione e altri degni di biasimo.
Molti hanno detto e scritto che il turismo delle crociere ha iniziato il suo declino. E invece no!
Le crociere riprenderanno a lavorare a pieno ritmo e renderanno felici ancora milioni di clienti che aumenteranno per molto tempo ancora, specialmente in Europa e in Asia.
Sarà così, semplicemente perché la crociera è il modo migliore di fare turismo e di godersi le vacanze se si considera il prezzo, il tempo di trascorrenza, il numero di località visitate e se si considera che l’ospite di una nave da crociera può sfinirsi delle attività offerte dalla nave, oppure può decidere semplicemente di riposarsi.
A prendere misure per evitare futuri disastri non ci si sono messe solo le istituzioni pubbliche, ma anche e soprattutto le stesse compagnie di crociera.
Conosco l’organizzazione tecnica e la gestione del personale nel settore. Le compagnie più importanti organizzano corsi professionali addizionali a quelli richiesti dalla legge per il personale. Non mi è mai successo di non essere stato assistito quando ce n’è stato bisogno, sia per la gestione dell’equipaggio, sia per quanto riguarda il supporto tecnico.
I pezzi di ricambio richiesti arrivano e se si tratta di urgenze arrivano anche presto. Le strumentazioni vengono sempre più aggiornate, anche quando non è richiesto dalle leggi.
Al personale imbarcato nuovo, viene dato tutto il tempo necessario per integrarsi nelle proprie responsabilità di bordo.
Certo che le problematiche esistono, come in tutte le attività industriali che coinvolgono enormi quantità di materiale ed elevati numeri di persone, ma la competenza dei dirigenti non la può mettere in dubbio nessuno. Non si mette sul mercato una moderna nave all’anno (a volte anche due nello stesso anno) se la compagnia che lo fa non ha capacità specifiche assolute.
E se non bastasse, c’è da aggiungere che molte compagnie appartengono a “corporations” che si possono permettere di mantenere un dipartimento per il controllo della qualità indipendente da tutte le compagnie appartenenti al gruppo, e che riporta i risultati delle ispezioni al vertice di tutto, elenca le non conformità individuate, esige la correzione e controlla che si rientri nel livello richiesto dalle regole interne nei tempi previsti. Va detto anche che il livello delle regole interne è superiore a quello richiesto dagli enti ufficiali di sorveglianza.
Allora perché si verificano gli incidenti?
Ma perché non basta mai l’essere attenti, l’essere prudenti, prevenire, riparare, migliorare, controllare, imparare, insegnare e specialmente sulle navi! Anche nel mio ultimo giorno di lavoro, dopo 45 anni di carriera, ho ancora imparato qualcosa per migliorare la sicurezza.
Perché il lavoro in mare viene svolto in un ambiente diverso da quello “naturale”.
I membri dell’equipaggio, nelle loro attività non fanno soltanto il lavoro previsto dal loro titolo professionale.
Esiste anche l’attività di sicurezza (safety) nella quale si viene istruiti quasi tutti i giorni e tutto avviene nel rispetto delle convenzioni che regolano le ore di riposo garantite.
I membri dell’equipaggio si dedicano a questo lavoro speciale perchè viene mostrato loro quanto sia importante, su una nave, conoscere le mansioni di emergenza. Si tratta di una attività continua di insegnamento e di apprendimento, di familiarizzazione pratica e di ricerca dell’efficienza. Per queste attività e per il livello di efficienza, si è costantemente controllati ed ispezionati da esperti interni all’azienda e dalle autorità pubbliche nazionali e internazionali. I risultati di questa dedicazione sono decisamente positivi e non solo in fase teorica, ma anche in fase pratica, altrimenti non avrebbero potuto, migliaia e migliaia di persone, essere evacuate da una nave ed essere state messe in salvo.
E se ad ammainare una lancia c’è un cuoco, può anche darsi che ci DEBBA essere un cuoco ad ammainarla, visto che su una nave da crociera chiunque possiede il certificato di idoneità e di assegnazione a determinate mansioni.
Le navi non procedono su binari, si muovono sull’acqua e anche l’acqua si muove. A volte le situazioni sono difficili. Per questo ci devono essere sempre in corso procedimenti e programmi per aumentare la sicurezza e migliorarla sia intervenendo sulla parte tecnica sia sulla parte umana.
In ogni caso, andare in crociera è molto più sicuro di tutte le altre forme di turismo che usano mezzi di trasporto, questo è dimostrato.
Io ho lavorato sulla prima nave della “corporation” più grande del mondo quando era ancora l’unica della flotta. Mi sono ritirato quest’anno, e le navi della stessa “corporation” sono più di cento. Saranno ancora di più nel prossimo futuro, perché la gente vuole andare in crociera … e fa bene.
Giuseppe Casini Lemmi
(già comandante di Grandi Navi)
[/hidepost]