Asamar i nuovi vertici
LIVORNO – Una settimana prima dall’assise nazionale di Federagenti a Napoli, gli agenti marittimi livornesi dell’Asamar hanno completato la due giorni di elezioni per i nuovi organismi dirigenti per il biennio 2012-2013.
[hidepost]
Sono risultati eletti (in ordine alfabetico) Enrico Bonistalli, Francesco Conti, Francesco D’Alesio, Cesare Fremura, Giovanni Gasparini, Andrea Mannari, Laura Miele, Francesca Scali e Fabio Selmi. Il maggior numero di voti è andato a Laura Miele e ad Enrico Bonistalli, ma c’è stata una forte concentrazione sui primi eletti, con scarti di pochi voti l’uno dall’altro.
Tra oggi e domani da questa pattuglia con più voti uscirà il nuovo presidente, che sostituirà Silvio Fremura, non più eleggibile avendo completato due mandati. Dalla stessa riunione di consiglio dovranno uscire anche i vicepresidenti, che riceveranno alcune deleghe operative per il biennio. Si parla di Fabio Selmi ma anche di una apertura ai più giovani.
Tra i propositi del nuovo consiglio c’è anche quello di tentare di “ricucire” lo strappo interno all’associazione, che è sfociato nelle votazioni di venerdi e sabato in una lista alternativa.
Nella sua relazione di fine mandato, il presidente uscente Silvio Fremura ha parlato per il porto livornese di “crisi a cannocchiale”, ossia di crisi nella crisi, destinata a mutare equilibri consolidati ormai da decenni, in particolare per il principale operatore terminalistico locale (la Cilp) dal quale si attendono altre dismissioni oltre al Tdt. Nelle regole del mercato – ha detto Fremura – “non si può continuare a vedere l’investitore non locale come un predone che cerca razzie” e anzi uno dei problemi del Paese è proprio qello di non riuscire ad attrarre investimenti privati. Una critica arriva anche per l’Autorità portuale, accusata “di non aver ancora trovato il passo giusto su questioni pregiudizievoli per la stessa esistenza del porto”. Si cita la lunga e non ancora risolta odissea per i dragaggi (che altri porti hanno realizzato malgrado le leggi nazionali siano le stesse), la dotazione organica dell’Authority da integrare il 24 maggio nel prossimo comitato portuale, l’attesa verifica dei piani d’impresa dei concessionari per il ritorno alle “regole”, un piano regolatore finalmente adeguato “che tuteli gli investimenti e l’operatività acquisita”, la revisione dei costi dei servizi tecnico-nautici (con un siluro sui rimorchiatori, giudicando “pelosa” la difesa di questi ultimi dei costi attuali sulla base delle esigenze di sicurezza). Fremura ha anche citato i rapporti “di confronto” con Federagenti, che sono passati attraverso fasi diverse. Infine, sui temi di bilancio, Fremura ha sottolineato che a fronte di passate difficoltà il bilancio dell’associazione è tornato in attivo “frutto sostanziale di economie piuttosto che di ricavi”, rilevando anche che non è stato possibile contare “su tutti gli importi dovuti”. E se i versamenti non torneranno ad essere rispettati – ha detto – il futuro stesso dell’Asamar potrebbe esserne compromesso.
[/hidepost]