Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

A Livorno lo schiaffo di Rossi

Il presidente della Regione ha chiesto di decidere subito

Roberto Piccini (a sinistra) con Enrico Rossi.

LIVORNO – Il tempo della democrazia consultiva, il tempo di confronti, il tempo delle valutazioni tecniche: ma poi deve arrivare, ed arrivare presto, il tempo delle scelte. Così il governatore della Toscana Enrico Rossi ha concluso – e non senza urticare qualcuno – il workshop livornese sul porto delle crociere, organizzato in Fortezza Vecchia dalla Porto 2000 e dall’Autorità portuale. Si è parlato di “schiaffo” di Rossi: e più che per la mancanza di scelte (perché sul porto delle crociere le scelte ci sono da tempo) per la mancanza della loro attuazione pratica. Ovvero: un piano regolatore del porto che va avanti troppo piano, un’infinità di paletti sulle scelte annunciate per l’Alto Fondale, gli stessi sindacati che se la prendono (con cortei e striscioni) sia con l’Authority che con il Comune. Insomma, troppe polemiche e pochi fatti.
[hidepost]Nel convegno – tema le crociere e il piano regolatore del porto – dopo la relazione di apertura del presidente della Porto 2000 Roberto Piccini – che ha ricordato come sul business delle crociere si siano ormai buttati tutti i porti, e come Livorno sia in ritardo nella realizzazione del comparto crociere ormai definito tra la calata Orlando e l’Alto Fondale – sono state le slides proiettate dal responsabile del piano regolatore portuale nell’Authority Claudio Vanni a dare l’immagine di quello che “potrebbe essere” – se la pianificazione diventasse un fatto concreto – il porto livornese delle crociere: con tanto di nuova stazione passeggeri, di banchine dedicate, di accoglienza degna di quella super-regione turistica che è la Toscana. Bel progetto: ma appunto, fermo da troppo tempo allo stadio di progetto.
Val la pena di insistere sull’intervento di Rossi perché il presidente della Regione ha preso alcuni impegni: ha detto che ci sono risorse, sia regionali che europee, ma si rischia di perderle se il porto non si darà strumenti programmatori certi e in tempi certi. Ha detto che “lui c’è, disponibile a incontrare le istituzioni per velocizzare”. Ha detto infine che anche sul piano politico, le risse servono a poco, le contrapposizioni ancora meno, se non si raggiunge presto una sintesi operativa condivisa. Gli altri porti non stanno a guardare, il business è ricco e tutti “ci si ficcano”.
Tutti dunque hanno parlato di esigenza di decidere presto, di necessità di dare risposte almeno per la stagione 2014 (quella prossima è già “persa” per Livorno, ed è infatti prevista la fuga di Msc dalle crociere “di testa” e un calo generalizzato sotto le 450 navi) e di trovare una sintesi condivisa. Due rappresentanti delle società delle crociere che scalano Livorno, Michel Nestour di Carnival e Francisco Reddel di Royal Caribbean, a loro volta hanno ricordato che Livorno ha il “miracolo turistico” della Toscana alle spalle, ma se non si attrezza presto con banchine e servizi la festa è finita. E’ quello che sanno il volgo e l’inclita: però bisogna capire – il dibattito in sala è stato parallelo a quello sul palco – se ci saranno sacrifici di spazi e funzioni a chi toccheranno e in che modo. La Cilp, per esempio – era presente tra il pubblico Enzo Raugei (con stampelle per un intervento al menisco: e non sono mancate le battute ironiche degli amici, tipo “Finalmente te le hanno legnate forte”) accompagnato dal nuovo Ad Larotonda: e da loro si è appreso che la stessa Cilp si appresta a presentare all’Authority un progetto articolato per organizzare, strutturare e investire sull’Alto Fondale (di cui ha le concessioni di banchina) il terminal crociere che invece rivendica la Porto 2000. E che la Cilp voglia fare sul serio lo si deduce anche da un altro dettaglio: la recente decisione dell’Authority di dare sull’Alto Fondale la priorità a due navi da crociera lasciando fuori due navi della cellulosa e di supply militari è stata formalmente contestata con una richiesta legale di danni, inviata all’Autorità portuale attraverso un avvocato pisano. Come a dire: tutti insieme, appassionatamente, come chiede Rossi e come vorrebbero Authority portuale e istituzioni? Ci sembra utopia.
E forse occorrerà decidere subito anche a costo di fare e farsi male. Qualche segnale potrebbe arrivare già dal comitato portuale, che doveva esserci giovedì scorso ed è stato invece rinviato, forse a martedì prossimo. Salvo ulteriori manfrine.
Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
13 Ottobre 2012

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora