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La Spezia accelera sulle crociere

Lorenzo Forcieri

LA SPEZIA – Per Lorenzo Forcieri, presidente dell’Authority portuale spezzina, è un altro successo che si aggiunge agli incontestabili record dei traffici containers, della crescita esponenziale del retroporto, dell’utilizzo del ferro per il trasporto inland: si tratta della disponibilità, dal prossimo aprile, del lato ovest del nuovo molo Garibaldi per le navi da crociera. Coloro che, tra i porti concorrenti, fidavano nei tempi lunghi della realizzazione della nuova stazione crociere in calata Paita, a questo punto sono serviti: La Spezia entra a pieno regime nel business.
Il molo che sarà messo a disposizione è lungo 400 metri e quindi adatto anche alle navi più grandi, che fino ad oggi dovevano necessariamente ancorarsi al largo e trasportare i turisti con le scomode “navette” di bordo. “La banchina – ha detto il presidente Forcieri – sarà presto dotata delle strutture necessarie all’accoglienza e alla gestione di almeno 3 mila passeggeri alla volta, con aree attrezzate per il parcheggio dei mezzi di servizio e dei bus”.
[hidepost]Il progetto, per quello che si è visto, guarda anche a una piacevole presentazione della “porta di accesso” alla città: aree a verde, piazzali ripuliti e arredati, tensiostrutture per proteggere dal sole estivo. In attesa della vera stazione passeggeri, antistante a calata Paita (che comprenderà due accosti da quasi 400 metri il primo e da 340 metri il secondo) il molo Garibaldi sembra già in grado di dare risposte per la stagione delle crociere che comincia come noto dal prossimo aprile.
La “minaccia” maggiore dell’ingresso di La Spezia nel business crociere sembra indirizzata a Livorno, visto che l’entroterra dei due porti – con le città d’arte della Toscana e della bassa Liguria – sembra praticamente identico e con identiche distanze. E visto che malgrado i tanti proclami, e lo stesso Pot approvato a fine anno, di vera e propria stazione crociere a Livorno non se n’è ancora fatto di niente, costringendo così anche per la stagione 2013 le navi da crociera ad attraccare sui moli (Alto Fondale e molo Italia in particolare) a mezzo servizio con le navi commerciali e con le varie merci: per di più sottovento al terminal rinfusi del Tco dove i cumuli di caolino e altre materie prime per le ceramiche spolverano fatalmente sulle navi malgrado ogni tentativo di copertura e inertizzazione. Una brutta realtà destinata ancora una volta a non trovare soluzioni a breve.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
5 Gennaio 2013

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