Arrivano i primi “piloni”
Sono realizzati sul canale dei Navicelli di Pisa e rimorchiati su chiatte al Giglio – Piano 2° anche per Piombino
ISOLA DEL GIGLIO – Cominciano ad affluire, con qualche significativo ritardo, i primi “piloni” che Micoperi istallerà sul fondo del mare per servire da punto di forza nella fase di raddrizzamento del relitto della Costa Concordia. I primi sei piloni, costruiti da un cantiere sul Canale dei Navicelli di Pisa, sono arrivati due giorni fa su apposite chiatte trainate fino all’imboccatura del porto di Livorno dai mezzi dell’impresa Neri, e successivamente presi a rimorchio dai mezzi di Micoperi (nelle foto, l’uscita dal porto di Livorno).
Da Livorno partiranno anche altri settori prefabbricati, in cemento e struttura metallica, della “piattaforma” sulla quale dovrà ruotare il relitto quando gli saranno applicati i cassoni di raddrizzamento previsti prima sulla fiancata emersa, poi su quella sommersa.
[hidepost]Gli stessi cassoni cominceranno ad affluire a Livorno dalla prossima settimana al terminal Unicoop Impresa di Cristiano Lucarelli sul canale industriale. Qui saranno completati – con alcune modifiche – con l’intervento di ditte specializzate nell’impiantistica e nelle saldature, come la Carpensalda di Livorno.
Sta dunque accelerando la parte preparatoria al raddrizzamento del relitto, che dovrà essere seguita poi dal rigalleggiamento dello stesso grazie ai cassoni di spinta già descritti. Una fase estremamente complessa, perché l’elemento critico nel raddrizzamento e nel successivo rigalleggiamento sarà costituito dalla tenuta del relitto: che è notevolmente collassato e che nell’ipotesi peggiore potrebbe spezzarsi e rovinare sul fondale malgrado i cassoni di rigalleggiamento e le varie imbracature.
Mentre Micoperi opera sul relitto e fa affluire il materiale necessario all’operazione, si stringono i tempi per la decisione relativa al sito di smantellamento del relitto stesso. Il progetto elaborato dal porto di Piombino, già presentato su queste colonne, non è stato ancora accettato da Costa Crociere che con i P&I avrà l’onere – almeno parziale – di finanziare il progetto stesso. Ma nel frattempo è intervenuta una variante: secondo alcuni studi elaborati dai tecnici di Titan/Micoperi la previsione iniziale di un pescaggio di 20 metri dell’insieme relitto-cassoni rimesso in galleggiamento potrebbe ridursi a un pescaggio di soli 15 metri grazie a un preventivo alleggerimento già sul sito del Giglio. E guadagnare 5 metri di pescaggio vorrebbe dire limitare il dragaggio del canale di accesso alla “postazione” di Piombino, con un risparmio calcolato di almeno 30 milioni di euro sui 150 milioni previsti. Anche su questo importante dettaglio Costa e P&I starebbero facendo le proprie valutazioni per la scelta definitiva del sito di smantellamento.
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