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Livorno Vs. La Spezia, guerra delle crociere

La conferma della quarantina di “toccate” che lasciano il porto toscano per quello ligure ha fatto suonare il campanello d’allarme per Port Authority e Comune – Le proposte della Cilp

LIVORNO – E’ vera guerra o ciascuno dei due porti entrati in competizione con le crociere, Livorno e La Spezia, alla fine troverà il proprio assetto senza “rubare” nelle tasche dell’altro?
Le prime reazioni livornesi, all’annuncio che una quarantina di navi tra Carnival e Costa andranno dal mese prossimo a La Spezia, sono state dure. E non tanto contro gli spezzini (certo non è stato gradito il battage fatto da Forcieri a Miami, senza nemmeno un gesto di cortesia o di agreement con il collega livornese Gallanti) quanto contro il continuo balletto tra istituzioni che ad oggi ha impedito alla Porto 2000 di avere il tante volte annunciato e mai realizzato terminal delle crociere.
[hidepost]Al rientro della delegazione di Livorno da Miami – dove ha avuto un lusinghiero successo la presentazione del nuovo “brand” sulla Costa Toscana Cruise – il presidente della Porto 2000 Roberto Piccini si è incontrato con Giuliano Gallanti, poi con il sindaco Alessandro Cosimi, poi con i tecnici della Capitaneria. Il sindaco e Gallanti hanno voluto incontrare anche due esperti di crociere come Stefano Salvestrini (Medov) e Angelo Roma (già uomo di Zim in porto, candidato alla presidenza della Port Authority ed ex presidente di Toremar). I temi trattati non sono soltanto il ritardo della definizione delle linee approvate nel Pot (cioè Alto Fondale e calata Orlando per il mega-terminal delle crociere finalmente attrezzato di tutto punto) ma anche la vertenza in corso con la Cilp per l’Alto Fondale: e la richiesta della stessa Cilp di poter entrare nel business delle croiere come fornitore di servizi ex art-16, cioè non solo di mano d’opera ma anche di forniture, catering ed eventualmente con una società mista per le operazioni in porto non ai passeggeri ma alle navi. L’offerta, in cui molti vedono lo zampino di Nereo Marcucci (che da qualche settimana lavora nel palazzo dei portuali cercando di tenere un low profile abbastanza atipico per il personaggio) è stata ribadita anche in una nota (che riportiamo qui a fianco) del presidente della Cilp Enzo Raugei.
Per quanto riguarda la Porto 2000, Roberto Piccini non ha drammatizzato la perdita presumibile di una quarantina di accosti e di circa 180/200 mila passeggeri per il 2013. Ha dichiarato al quotidiano livornese Il Tirreno che il problema era noto da tempo, che rientra nella dinamica di un settore dinamico come quello delle crociere, ma che deve convincere chi di dovere – Authority, Comune, Cilp – ad avviare velocemente gli accordi per poter offrire, dal 2014 in poi, una vera stazione crociere adeguata, con banchine e strutture di ricevimento di alto livello anche scenografico, e con possibilità concrete di ospitare di nuovo anche crociere “di testa”. In questo quadro – e qualcuno l’ha sottolineato – dovrà anche trovare una soluzione il brutto monolite semi-cadente dell’ex silos granario, che così com’è rappresenta un pessimo biglietto da visita per lo sky-line del porto passeggeri. Un rudere che nessuno sembra voler considerare…
Il patrimonio di “toccate” che rimane anche per quest’anno non è certo da buttar via, trattandosi di quasi 500 toccate di primarie compagnie. Ma è l’immediato futuro che si sta giocando di questi tempi e ogni ulteriore ritardo può diventare una sconfitta definitiva.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
20 Marzo 2013

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