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Nella “guerra per le crociere” chi vince, chi perde e chi spera

I comunicati dei vari scali, con il trionfale annuncio spezzino che punta a triplicare gli attracchi – Le preoccupazioni di Livorno sui ritardi dei piani – Venezia, Napoli e i porti pugliesi all’attacco

LIVORNO – Da Miami, dove c’è stato l’ultimo salone internazionale delle crociere, la quasi totalità dei porti italiani che hanno presenziato nel padiglione dell’ICI stanno adesso “vendendo” i propri successi per la stagione 2014.
[hidepost]Con una dimostrazione evidente: quella che il “sistema portuale italiano” non esiste, continua ad essere un non-sistema dove ognuno tira l’acqua al proprio mulino e possibilmente cerca di strappare traffici al porto più vicino, senza che ci sia alcuna autorità centrale che cerchi di mettere ordine e di fare programmazione.
Leggiamo, per fare una sintesi esplicativa, le tante dichiarazioni giunte nei giorni scorsi alla stampa. Possiamo partire dalla nota di CLIA, l’associazione che riunisce i più grandi operatori internazionali del settore (è l’acronimo di Cruise Lines International Association): nel 2012 si sono battuti tutti i record delle crociere con 6,14 milioni di passeggeri e una crescita in Europa dell’8% negli ultimi cinque anni. Attualmente il comparto garantisce l’occupazione di 315 mila persone. Significativo l’incremento di croceristi tedeschi (+11%, quota di mercato del 25%) e anche dei francesi (+9%) mentre l’Italia è in calo del 9% e la Spagna è crollata del 18%, causa la crisi mondiale dell’economia.
In questo quadro generale, l’elemento più rilevante a Miami è stata la guerra dichiarata da La Spezia a Livorno, con tanto di “coda” polemica tra i presidenti delle due Port Authority Gallanti e Forcieri. La Spezia si è infatti presentata con un progetto di mega-stazione passeggeri che sarà pronta tra due anni ma nel frattempo ha messo a disposizione una banchina attrezzata che ha già “catturato” una cinquantina di toccate di compagnie che avevano già programmato di andare a Livorno. Ne è seguita la solita polemica in salsa labronica: le colpe, le contro-colpe, i ritardi, i tentennamenti. Roberto Piccini, presidente della Porto 2000 livornese, ha riferito nelle commissioni consiliari del Comune – non senza qualche feroce battuta del presidente della Camera di Commercio Roberto Nardi, comproprietaria della Porto 2000, che ha contestato la correttezza di audizioni fatte senza nemmeno informare i soci della Porto 2000 – che “occorre da subito nel porto livornese un’azione di specializzazione e caratterizzazione” che dia risposte puntuali alle crociere. In parole povere: il piano operativo triennale e il piano regolatore del porto indicano da tempo che cosa fare per le crociere, ma si va avanti con il passo del gambero e si realizza poco o niente, tanto che già nella stagione 2013 ci sarà una perdita di 200 mila croceristi e forse ancora nel 2014 Livorno rimarrà a metà del guado.
Che gli altri porti non dormano lo si evince anche dai comunicati: che pur facendo i debiti tagli sulla loro totale credibilità – dice un vecchio proverbio: promesse e realtà: metà della metà – dimostrano come il business delle crociere stia contagiando tutti.
Da Olbia, l’Autorità portuale del Nord Sardegna prevede che quest’estate nei tre scali di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres approderanno 118 navi, con la sola flessione degli attracchi a Porto Torres per la defaillance di una compagnia spagnola.
Da Salerno arriva invece l’annuncio che entro la prossima estate ci sarà un nuovo Polo delle crociere con la stazione marittima ultramoderna e il potenziamento del molo Manfredi: obiettivo, consolidarsi nella fascia che punta a 500 mila presenze all’anno.
Anche Cagliari sta costruendo un nuovo terminal, sia pure con le difficoltà legate a una città – dice il presidente dell’Authority Piergiorgio Massidda – che ancora non ha capito bene il valore del turismo navale.
In compenso Apulian Ports, l’associazione dei porti pugliesi di Bari, Brindisi e Taranto che ha partecipato a Miami per la prima volta in forma congiunta, ha raccolto interessanti adesioni delle maggiori società di crociere che guardano all’Adriatico.
Da parte sua Napoli ha potuto “vendere” anche l’America Cup con filmati e presentazioni per l’evento che avrà luogo dal 16 al 21 aprile. Per il 2013 nella sostanziale stasi delle crociere, Napoli ritiene di confermarsi al terzo posto in Italia con oltre 1 milione di passeggeri.
Venezia ha “venduto a Miami un protocollo (Venice Blue Flag) che garantisce l’eco-sostenibilità delle crociere nella Laguna e punta a confermare le cifre dell’anno scorso.
Infine La Spezia, nell’ambito del Ligurian Ports, annuncia con orgoglio che quest’anno triplicherà da aprile le proprie presenze (a spese più che altri di Livorno) mentre Genova e Savona manterranno le posizioni, con un totale di 2 milioni di passeggeri.

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Pubblicato il
27 Marzo 2013

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