Concordia il mistero su dove andrà
FIRENZE – Vogliamo dirci la verità? Il relitto della Concordia, intorno al quale si sono azzuffati per mesi mezza dozzina di porti italiani ansiosi di smantellarlo, sembra navigare sempre più sul vago. Verso orizzonti lontani, sconosciuti, forse anche vagamente sfumati nello spazio e nel tempo.
[hidepost]Nella sua intervista qui a fianco, il presidente (in scadenza) dell’Authority di Piombino sembra infastidito dal cronista che gli chiede se spera ancora nel relitto. Anche il presidente della Regione Toscana, che una settimana fa sembrava pronto alle barricate per averlo a Piombino, s’è accucciato e sembra soddisfatto di rosicchiare l’osso (indubbiamente polposo) dei 150 milioni per il porto. E il relitto? Vige la nuova parola d’ordine: se i lavori al porto di Piombino finiranno in tempo, se la Costa Crociere accetterà le indicazioni del ministro dell’Ambiente, se…. Tanti se dove prima c’era una granitica volontà, della serie: credere, obbedire, combattere.
A proposito delle indicazioni del ministro dell’Ambiente Corrado Clini: valgono ancora, compreso il super-decreto che indicando il relitto come “rifiuto speciale” dava al suo ministero l’onere e l’onore della destinazione? Oppure si riparte da zero con il nuovo ministro Andrea Orlando e Clini torna a fare “solo” il direttore generale del dicastero, soggetto alle scelte politiche altrui? Scelte che ovviamente possono essere di tanti tipi, compreso quello di lasciare che Costa Crociere decida dove, quando e come liberarsi dell’ingombrante e assai poco lusinghiero messaggio dato dal relitto; che la compagnia vorrebbe poter cancellare prima possibile dal panorama, magari spedendolo celermente in qualche spiaggia del terzo mondo per farlo smantellare da migliaia di operai-formiche lontani dalle luci dei riflettori…
A.F.
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