Yang Ming, via il bacino
La “vasca” galleggiante dei Salvadori “provvisoriamente” alla calata Bengasi
LIVORNO – L’avevamo ipotizzato e alla fine è stato deciso così. Il bacino galleggiante di Salvadori è in fase di trasferimento dalla calata del Magnale alla dirimpettaia Bengasi. La decisione è stata ufficializzata in una riunione allargata a palazzo Rosciano, presenti i vertici dell’Autorità portuale, il capo dei piloti Salvatore Vasta, i Salvadori e un rappresentante della Capitaneria.
La permanenza del bacino galleggiante alla Bengasi sarà provvisoria.
[hidepost]E’ stato ribadito dall’Autorità portuale che rimarrà su quella banchina solo in attesa che sia pronto il dragaggio e la sistemazione dei muri di sponda nella darsena dei Calafati, dove da anni la pianificazione portuale indica che dovrà attestarsi in modo definitivo il bacino.
La Bengasi a sua volta ha una storia lunga e travagliata: da più di cinque anni sono stati fatti tentativi di ogni tipo-compreso l’impiego di microcariche di esplosivo – per demolire un antico zoccolo di cemento armato che ne limita la profondità. In attesa di riprendere i tentativi di arrivare al giusto fondale, adesso la sfortunata banchina ospiterà il bacino galleggiante, per il quale il pescaggio disponibile è sufficiente.
I Salvadori, a quanto risulta, non sono entusiasti del trasferimento, perché mancherà loro spazio a terra – anche se l’Autorità portuale sostiene che verrà loro assegnato – e specialmente perché la Bengasi è dall’altra parte del canale industriale rispetto agli uffici e ai magazzini e impone costosi trasferimenti di materiali e uomini dall’una all’altra sponda. Ma le altre soluzioni alternative prospettate in precedenti incontri erano ancora peggiori, se non impraticabili: come il posizionamento alla radice della banchina 75, proprio di fronte al “defunto” superbacino di carenaggio, in un’area che oggi è usata dalle crociere, che confina con i cantieri Benetti e che dovrebbe tra l’altro ospitare a breve le imbarcazioni da diporto in via di sfratto dal porto mediceo.
Il problema di fondo è che il bacino Salvadori, la dove è stato fino ad oggi, risulta incompatibile con le manovre delle grandi portacontenitori destinate alla Darsena Toscana. Condiziona infatti il bacino di evoluzione: e avrebbe condizionato in particolare l’evoluzione della Yang Ming da 8 mila teu che è attesa in porto tra la fine di questo mese e i primi giorni di agosto – salvo rinvii – per un esperimento che se riuscirà potrebbe aprire una linea della compagnia cinese con il Far East: linea quantomai necessaria ed auspicabile per il porto di Livorno.
A.F.
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