La jungla dei costi in 14 porti per le grandi navi da crociera
Il più caro risulta Venezia ma anche altri scali italiani sono sopra la media, che è però abbassata dal minimo di Santorini (Grecia) – Per molti porti fa da calmiere il mancato obbligo dei rimorchiatori
VENEZIA – La corsa ad accogliere nei vari porti del Mediterraneo le crociere più ricche, sta portando la concorrenza tra gli scali non solo sui temi delle infrastrutture e dell’accoglienza, ma anche su quello dei costi reali che le navi affrontano. Ed emergono dati interessanti.
In un rapporto realizzato sui costi di quest’anno presentato di recente dalla Spa “Venezia terminal Passeggeri”, sono stati confrontati gli esborsi da parte delle navi da crociera oltre le 90 mila tonnellate di stazza nei principali porti del Mediterraneo occidentale. Riportiamo qui sopra e nelle pagine seguenti la tabella, che può servire da riferimento significativo anche sulle polemiche in corso a Venezia e in altri scali.
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Vi si legge che nella classifica tra i 14 porti in esame, che riguarda per il Mare Nostrum Spagna, Francia, Italia, Malta, Croazia e Grecia, il porto di Venezia si piazza al primo posto assoluto risultando il più caro: tassa di transito 11,870 euro, tassa d’ormeggio e security 3.590 euro, diritti portuali 450 euro, diritti di navigazione e vari 2.850 euro, pilotaggio 4.020 euro, rimorchiatori 11.770 euro. Il totale è di 34.550 euro.
Per avere un riferimento, la media dei costi dei 14 porti presi in esame dallo studio (ultimo dato in fondo alla tabella) risulta essere di 14.850 euro, meno della metà del costo di Venezia. Vero che ad abbassare la media è il costo di Santorini, piccola isola greca delle Cicladi (solo 1,310 euro complessivi) ma il grande porto di Barcellona, principale scalo delle crociere nel Mediterraneo, costa “solo” 19.980 euro e Civitavecchia, che è il primo italiano con 2,4 milioni di passeggeri all’anno costa 16.220 euro.
Per quello che riguarda Livorno – come del resto per Barcellona, Villefranche, Napoli, Ajaccio, La Valletta e Lisbona, per citare i più noti – non viene indicato nella tabella il costo dei rimorchiatori, in quanto non c’è l’obbligo di prenderli: per Livorno infatti l’obbligo è solo per le navi oltre 330 metri, che devono avere due tug all’ingresso e uno all’uscita. In compenso costa a Livorno assai più della media il costo del pilotaggio, superiore anche a quello di Venezia (dove sono richiesti ben due piloti per ogni grande nave) pari a quello di Lisbona e inferiore tra i porti indicati solo al porto di Tolone. Livorno risulta nel complesso più caro anche di Civitavecchia (primo porto italiano delle crociere).
Da chiedersi ovviamente fino a che livello sia attendibile la tabella in questione, elaborata da Tercek e per quello che ci risulta unica al momento tra i porti interessati. Ma i porti ci credono e serve da riferimento anche alle istituzioni che si occupano del comparto.
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