A Venezia la cacciata dei giganti
ROMA – Ci vorrà ancora un anno, ma alla fine sembrano aver vinto coloro che considerano le grandi navi da crociera un pericolo per Venezia: il governo ha varato una norma che applicando le indicazioni contenute nel (famigerato?) decreto Clini-Passera del precedente esecutivo proibisce dal 1º novembre dell’anno prossimo l’ingresso in laguna delle navi da crociera di oltre 96 mila tonnellate di stazza.
[hidepost]Intanto la Giudecca sarà vietata ai traghetti dal 1º gennaio prossimo.
Non entriamo nel merito, perché come tanti decreti, anche quello varato nei giorni scorsi ha molti margini indefiniti, che si prestano a versioni contrastanti. Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni lo considera una vittoria dell’ambientalismo e un pericolo scongiurato: Massimo Bernardo, presidente della battagliera “Cruise Venice”, associazione che sostiene il valore economico delle crociere, ironizza “sui toni trionfalisti ed entusiastici del sindaco che può esultare solo per l’assurdo limite dell’ingresso in laguna delle navi oltre 96 mila tonnellate e per la conseguente perdita di 180 toccate l’anno. Un limite irrazionale – dice ancora Bernardo – senza alcun fondamento scientifico, che finirà per mettere in ginocchio il porto di Venezia segnandone la fine”.
Rimane da capire adesso che cosa faranno le compagnie delle crociere: se rivedranno i loro programmi, anche prima della scadenza imposta, e sostituiranno le navi oltre 96 mila tonnellate con altre minori; oppure se cambieranno lo schedule e i vari “loop”. Adesso c’è chi teme che la decisione per Venezia faccia scuola anche in altri porti dove le grandi navi non sono gradite dalla gente. E tutto per un anno che secondo i dati del recente Italian Cruise Day si presenta già con prospettive negative per le crociere. Della serie: facciamoci del male?
A.F.
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