Corsa per la “Concordia” i ritardi anche sul relitto
L’incidente mortale al sub spagnolo ha portato al sequestro di alcuni settori – A Livorno intanto va avanti la rotazione degli “sponsons” sul terminal Lucarelli
PIOMBINO – Alla fine l’OK del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici al “piano Concordia” per il porto piombinese è arrivato: dieci giorni abbondanti dalla seduta che lo ha definito solo per inviare il documento scritto alle autorità piombinesi, tanto che l’onorevole Silvia Velo ha parlato di “ritardi inaccettabili” chiedendo l’intervento dello stesso presidente del consiglio a garanzia degli sforzi congiunti per far si che il relitto non vada altrove.
[hidepost]Non è finita: sul piano burocratico – ha confermato il commissario del porto Luciano Guerrieri – c’è stata una trasferta dei tecnici della Regione a Piombino per “lavorare” sul documento. Ci vorrà poi una relazione di recepimento, una delibera autorizzativa di approvazione da parte del commissario ad acta per la Concordia, il presidente della Regione Enrico Rossi, poi una seconda delibera del commissario del porto; quindi si stipulerà il contratto definitivo per i lavori e solo allora si potrà partire sul serio. Ipotesi temporali? Allo sfinimento, ma facendo presto forse entro la fine di questa settimana.
Tempi rapidi, forse: ma considerato che ogni giorno perduto allontana la possibilità che il relitto arrivi a Piombino, tempi ancora eccessivi.
Il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici a sua volta sostiene che si è fatto tutto il più velocemente possibile. L’assemblea della commissione incaricata per legge di discutere il progetto – si è detto – è composta da un centinaio di tecnici “espressione di diverse discipline”. E in un’intervista rilasciata a Fiorenzo Bucci de La Nazione di Grosseto, il presidente della commissione del Consiglio Superiore ingegner Massimo Sessa ha detto che è stata usata la massima celerità “cercando di andare incontro alle esigenze del territorio nel rispetto delle norme e affinché le opere vengano eseguite a regola d’arte”.
Il progetto approvato prevede, come noto, una banchina operativa di 370 metri per 50 di profondità, un piazzale di 80 mila metri quadrati e l’escavo dei fondali a 20 metri. Il bando è stato vinto dal raggruppamento Cmc-Sales che adesso avrà da correre come non mai.
Per quanto riguarda i lavori sul relitto al Giglio, anche in questo caso ci sono ritardi. L’ultimo report parla di quelli legati al sequestro da parte dell’autorità giudiziaria della zona del relitto dove la settimana scorsa è avvenuto l’incidente mortale con il sub spagnolo. Sotto sequestro anche la stazione diving, la sala controllo immersioni e la gru del “Cosentino”.
Sono invece riprese da giorni le attività di diving legate alla rimozione dei detriti degli “sponsons” già istallati sul lato sinistro e alla preparazione dei supporti necessari all’istallazione di due dei quindici cassoni che andranno sul lato di dritta. Si sa lavorando anche alla istallazione sul relitto dei sistemi elettro-pneumatici che serviranno per i cassoni durante il rigalleggiamento.
Anche a Livorno, nel terminal di Lucarelli affittato alla Fagioli, si lavora sugli “sponsons” arrivati via mare dai vari siti della Fincantieri. E’ stata completata nei giorni scorsi la rotazione in assetto verticale (vedi foto) del quarto cassone per il lato di dritta.
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