Carta straccia la delibera del Governo?
LIVORNO – In questi giorni, sono molte le notizie che riguardano il porto che dovrebbe ricevere il relitto della Costa Concordia. Le ipotesi sono moltissime. All’estero: Marsiglia, Izmir in Turchia, un porto della Gran Bretagna, uno della Norvegia ed un paio in Cina. In Italia: Piombino, Genova, Civitavecchia, Palermo, Gioia Tauro e Taranto.
[hidepost]Io mi sono occupato della Concordia sin dalla notte della tragedia, quand’ero presidente della Toremar (il nostro traghetto Aegilium, ha portato in salvo ottanta passeggeri); ed ancora, allo stato, per motivi professionali.
Francamente, oggi, non riesco a capire com’è possibile disattendere una delibera del consiglio dei ministri d’appena un anno fà, che così prevedeva: La nave Costa Concordia, naufragata al largo dell’isola del Giglio, secondo le norme Ue (regolamento 1013/2006/Ce) è un “rifiuto” e pertanto va portata nel sito più vicino per essere bonificata e smaltita.
Mi rendo conto che il “va portata nel sito più vicino”, può dare motivo di varie interpretazioni. Ma la delibera alla fine dice: Il Commissario delegato per l’emergenza ambientale, in relazione al naufragio della nave da crociera Costa Concordia, nel territorio del Comune dell’Isola del Giglio, è autorizzato, previa verifica della fattibilità e della convenienza dell’operazione in accordo con i ministri dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e delle Infrastrutture e dei Trasporti, ad adottare tutti i provvedimenti necessari a consentire il trasporto della nave da crociera Costa Concordia presso il porto di Piombino per lo smantellamento, in raccordo con i ministeri interessati ed utilizzando le risorse già stanziate ed effettivamente disponibili.
E’ certo che l’installazione dei cassoni non finirà prima di agosto, e poiché il porto toscano: 1) rientrerà nel tetto stabilito dal club delle assicurazioni, per la copertura delle spese di demolizione, cioè 100 milioni; 2) a settembre avrà, sicuramente, il nuovo canale d’accesso a meno 20 metri.
Il relitto, senza una nuova delibera del consiglio dei ministri, dovrebbe essere rimorchiato a Piombino.
Angelo Roma
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