Ucina, è quasi naufragio
Contestata la scelta di rimanere legati alla Fiera di Genova – Le alternative
GENOVA – Lo scontro era nell’aria ma adesso è diventato ufficiale: mentre la stagione nautica inaugura la serie consueta degli incidenti in mare (nella foto: il motoveliero austriaco di 16 metri finito lunedì scorso sulla scogliera davanti a San Rossore, per fortuna senza danni per l’equipaggio) in Ucina si consuma la dialettica tra il nuovo vertice guidato da Massimo Perotti, già vice del presidente uscente Anton Francesco Albertoni, e un crescente gruppo di associati.
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Paolo Vitelli
Per questi ultimi il timone della ”rivolta” è stato preso da Paolo Vitelli, patron dell’omonimo gruppo cantieristico che con Benetti rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo dei motor-yachts. In una lettera inviata a tutti gli associati, Paolo Vitelli è andato giù duro: contesta a Ucina il perdurante legame con la Fiera di Genova che con la nuova società comune (50% Ucina e 50% Fiera) vuole entrare anche nel campo dei “Marina” facendo concorrenza a quelli già esistenti; contesta il vincolo a fare i saloni nautici a Genova, dove la presenza degli espositori e dei visitatori è in continuo calo anche per gli alti costi; chiede per le mostre della nautica “soluzioni più leggere in collaborazione con i grandi saloni esteri; suggerisce per la prossima edizione un tentativo collegato all’Expo di Milano utilizzando anche l’idroscalo.
Vitelli conclude la sua lettera ribadendo di avere la volontà “di dare un contributo costruttivo all’associazione” e di “voler continuare a sostenere l’Ucina, consapevoli però che la nautica italiana ha patito più di quella degli altri paesi europei”. Chiede pertanto un’azione più decisa verso le istituzioni e un confronto più aperto “per permettere a noi e a ciascun associato di sentirsi adeguatamente rappresentato dalla nostra associazione”.
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