Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Ucina, è quasi naufragio

Contestata la scelta di rimanere legati alla Fiera di Genova – Le alternative

GENOVA – Lo scontro era nell’aria ma adesso è diventato ufficiale: mentre la stagione nautica inaugura la serie consueta degli incidenti in mare (nella foto: il motoveliero austriaco di 16 metri finito lunedì scorso sulla scogliera davanti a San Rossore, per fortuna senza danni per l’equipaggio) in Ucina si consuma la dialettica tra il nuovo vertice guidato da Massimo Perotti, già vice del presidente uscente Anton Francesco Albertoni, e un crescente gruppo di associati.
[hidepost]

Paolo Vitelli

Per questi ultimi il timone della ”rivolta” è stato preso da Paolo Vitelli, patron dell’omonimo gruppo cantieristico che con Benetti rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo dei motor-yachts. In una lettera inviata a tutti gli associati, Paolo Vitelli è andato giù duro: contesta a Ucina il perdurante legame con la Fiera di Genova che con la nuova società comune (50% Ucina e 50% Fiera) vuole entrare anche nel campo dei “Marina” facendo concorrenza a quelli già esistenti; contesta il vincolo a fare i saloni nautici a Genova, dove la presenza degli espositori e dei visitatori è in continuo calo anche per gli alti costi; chiede per le mostre della nautica “soluzioni più leggere in collaborazione con i grandi saloni esteri; suggerisce per la prossima edizione un tentativo collegato all’Expo di Milano utilizzando anche l’idroscalo.
Vitelli conclude la sua lettera ribadendo di avere la volontà “di dare un contributo costruttivo all’associazione” e di “voler continuare a sostenere l’Ucina, consapevoli però che la nautica italiana ha patito più di quella degli altri paesi europei”. Chiede pertanto un’azione più decisa verso le istituzioni e un confronto più aperto “per permettere a noi e a ciascun associato di sentirsi adeguatamente rappresentato dalla nostra associazione”.

[/hidepost]

Pubblicato il
7 Giugno 2014

Potrebbe interessarti

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora