Rossi rilancia sul porto
Ribadito l’impegno al finanziamento in quota parte per la piattaforma Europa – Ma la presenza del sindaco Nogarin non ha chiarito la road-map della pianificazione
FIRENZE – L’avevamo anticipato una settimana fa: il governatore della Toscana Enrico Rossi punta sulla Piattaforma Europa come elemento di forte rilancio del porto di Livorno, mette nel bilancio regionale del 2015 un quarto della cifra necessaria (150 milioni sui 640 calcolati per il primo “step”), s’impegna a ottenere dal patto di stabilità del governo nazionale un altro quarto (altri 150 milioni) mentre l’Authority gli garantisce un ulteriore impegno di 150 milioni (Gallanti conferma: stiamo lavorando per avere la copertura anche attraverso la Cassa depositi e Prestiti o il sistema bancario privato).
[hidepost]Per i restanti 200 milioni o poco meno, sarà il project financing, secondo Rossi, a completare i soldi.
Nel comunicato ufficiale diramato dalla Regione, si punta molto sul porto per alleviare l’”emergenza Livorno”. E si riprende il discorso – ovvero la “neverending story”, dell’autostrada Cecina-Grosseto-Civitavecchia. E Rossi ha ricordato anche il collegamento ferroviario tra le banchine della Darsena Toscana e la rete nazionale, che sarà pronto a primavera e darà un forte aiuto ai traffici containers proprio nell’economia del trasporto su ferro verso i grandi centri del centro e nord Europa. Tutto bene dunque? Chi ha partecipato al vertice di Firenze però, qualche perplessità l’ha riferita. Rossi si è impegnato ed è un dato di fatto. Come è un dato di fatto che il presidente è in campagna elettorale, e dunque usa tutte le armi a sua disposizione, comprese le promesse. Semmai c’è rimasto male chi, in un’assise che sembrava così fondamentale, per il porto fossero assenti i due big dell’Authority, Gallanti e Provinciali (che si sono giustificati avendo ricevuto proprio in quelle ore una importante delegazione di operatori del comparto crociere). Poteva essere – a giudizio dei rappresentanti apicali di Asamar e Spedimar – un momento importante e chiarificatore con il Comune, essendoci finalmente anche il sindaco Filippo Nogarin; il quale però ha abilmente tenuto il discorso lontano dal piano regolatore del porto, concentrandolo sui temi dell’economia cittadina, del piccolo commercio in crisi, delle multinazionali che si ritirano dal territorio. Nogarin ha ribadito poi, in un’intervista al quotidiano La Nazione, che il confronto con Rossi è stato corretto, senza punte di scontro (come era avvenuto sul tema della legge regionale sull’urbanistica), ma che per il Comune il porto “è solo un aspetto, e nemmeno il più urgente” della crisi dell’economia cittadina. Il che ovviamente ha fatto rizzare i capelli in testa a chi, presente al vertice per il porto (da Gloria Dari ed Enrico Bonistalli per la Spedimar, Silvio Fremura per l’Asamar, lo stesso Gabriele Gargiulo per l’Autorità portuale: e inoltre i sindacati, la Camera di Commercio, la Provincia) che si aspettavano un chiarimento definitivo sulla road-map del piano regolatore.
Tutto rinviato a un prossimo appuntamento che l’assessore Simoncini ha promesso a giorni per un documento di accordo da presentare al governo sull’intera “vertenza Livorno”. Basterà?
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