Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Qualche volta ritornano (a volte no)

ROMA – Certo, va riconosciuto che i tempi sono difficili e le certezze poche. Però se da una parte la riforma della riforma sembra almeno temporaneamente azzoppata dalla caduta del ministro Lupi, è sintomatico che dall’altra le istituzioni territoriali e le Autorità portuali continuino a operare, decidere e anche azzuffarsi come se la riforma non incombesse.
[hidepost]Con il rito delle designazioni delle “terne” dove le Authorities stanno per scadere, e con qualche clamoroso sgambetto sempre nella fattispecie.
Partiamo dagli sgambetti. E’ clamoroso quello occorso a Marina Monassi, presidente uscente di Trieste dove è stata “segata” dalla feroce opposizione del governatore della Regione Debora Serracchiani. La settimana scorsa, davvero a sorpresa, il ministero di Lupi ha annunciato che la Monassi era stata “recuperata” nominandola commissario governativo dell’Authority di Olbia, in scadenza: e la notizia ha fatto il giro della stampa specializzata (l’abbiamo pubblicata anche noi). Poi, due giorni dopo, zitto zitto Lupi ha fatto marcia indietro ed ha riconfermato come commissario di Olbia l’ammiraglio Nunzio Martello. Non sappiamo come la brava Monassi abbia ingoiato il rospo, mentre sappiamo che Lupi due giorni dopo s’è dimesso. Ma qualche amara considerazione il fatto non può che muoverla.

* * *

Giuseppe Guacci

Che a volte ritornino anche quelli più che sperimentati, sbarrando la strada ai politici pigliatutto, lo confermerebbe la recentissima designazione di Beppe Guacci da parte della Camera di Commercio locale per l’Authority di Taranto, anch’essa in scadenza. Studi in architettura (istitute Artistique de France), coordinatore della logistica della multinazionale Koscott di Orlando (Florida) per le filiali di Roma, Parigi e Londra, presidente dell’Authority di Taranto nominato dall’allora ministro Claudio Burlando, poi di quella di Gioia Tauro dall’allora ministro Lunardi, vicepresidente di Assoporti e con un impressionante curriculum di missioni tecniche e marittimo-portuali in giro per il mondo, Guacci rientra in scena per un porto che ha subito e continua a subire drammatiche vicende legate non solo alle banchine ma anche alla parte industriale. Da capire, ancora una volta, che ne sarà della riforma dei porti: e chi sarà a decidere i vertici delle Autorità portuali future (ed eventualmente sopravvissute).
Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
28 Marzo 2015

Potrebbe interessarti

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora