La riforma che tutti già riformano

I cento dubbi sull’attuazione pratica delle linee di trasformazione del “sistema logistico portuale” a fronte delle crescenti resistenze – Il Capitolo 5 della Costituzione

Graziano Delrio

ROMA – Come volevasi dimostrare, la riforma della riforma non piace, così come l’ha presentata il ministro Delrio nella prima informativa al consiglio dei ministri. E non piace specialmente ai riformatori: a quelli che volevano un numero minimo di “distretti logistici” (ne erano stati proposti 8, contro le attuali 24 Autorità portuali) e che sulla base degli elaborati dei 15 “saggi” di Lupi si erano spinti ad ipotizzare un sistema nazionale dei porti strettamente connesso alle reti TRN-T europee.
Parliamoci chiaro: il documento Delrio va alla pari con buona parte delle riforme renziane: che partono con grandi ambizioni di riformare, ma troppo spesso sono state frenate – o addirittura evitate – dal dibattito parlamentare o dai compromessi tra correnti politiche.
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